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ATTENTATO E MINACCE A IMPRENDITORE MESSINESE, UN ARRESTO

Ansa - 25 maggio 2002 - di Redazione

MESSINA - Gli affari miliardari che ruotano attorno alla raccolta agrumicola nel messinese sarebbero al centro dell'inchiesta sull'attentato all'imprenditore agricolo Luciano Milio avvenuto l'8 gennaio scorso a Capo D'Orlando. Per questa vicenda la polizia ha arrestato oggi l'incensurato Rocco Bonina, 24 anni, impiegato in un'azienda agricola. Il provvedimento è stato firmato dal gip del tribunale di Patti, su richiesta del sostituto procuratore Antonino Nastasi. Secondo l'accusa, Bonina avrebbe piazzato un chilo e trecento grammi di esplosivo nell'automobile di Milio per indurlo a pagare tre miliardi di lire a Giuseppe Scarpari,…

Scommesse clandestine nei centri Internet

Chiusi 13 locali in città e in provincia. Non si esclude la regia di Cosa nostra - Un giro da 25 mila euro la settimana. On line i clienti giocavano su tutto, dal totonero al lotto, collegati a un sito inglese

Repubblica - 13 aprile 2002 - di Enrico Bellavia

La ditta era un fantasma colorato che compariva sul computer digitando un nome inglese. Era registrata in Romania ma parlava italiano. Prometteva quote e vincite. Assicurava introiti per migliaia di euro a settimana. Pagava puntualmente i giocatori ma era impalpabile come tutto il business che ci stava intorno. L'aveva inventata un palermitano, la gestiva una coppia di bagheresi che pensava in grande. Studiava la possibilità di espandersi e, alle prime avvisaglie di possibili grane giudiziarie, meditava di riparare all'Est con il beneplacito del nostro Istituto per il commercio estero. C'è…

Superlatitante incastrato dal cellulare

Inseguimento e sparatoria, mafioso in trappola a Messina, i carabinieri lo hanno ferito a un gluteo. Ha già scontato cinque anni di manicomio giudiziario per l'omicidio della moglie - Antonino Anastasi, esponente della cosca di Milazzo, individuato con una complessa indagine sulle telefonate

Repubblica - 28 marzo 2002 - di Redazione

MESSINA - Come già in passato, ha provato a vendere cara la propria pelle. È fuggito, inseguito dai carabinieri. Questa volta non ha sparato. Lo hanno però colpito i militari centrandolo a un gluteo. Solo allora si è arreso. Lui è Antonino Anastasi, 45 anni, latitante per mafia ed estorsione. Cantieri edili e negozianti di Villafranca e Spatafora il suo ramo di attività. Estorsioni a raffica per conto del boss Michele Ilacqua, considerato il ras della zona di Milazzo, a capo di un clan individuato e decapitato a dicembre scorso…

MAFIA: LATITANTE ARRESTATO DA CARABINIERI A MESSINA

Ansa - 27 marzo 2002 - di Redazione

PALERMO - I carabinieri di Messina hanno arrestato il latitante Antonino Anastasi, 45 anni, ricercato percheé accusato di associazione mafiosa ed estorsione. L'uomo è stato bloccato dopo un inseguimento. I militari hanno esploso alcuni colpi di pistola, uno dei quali ha ferito Anastasi ad un gluteo. Le condizioni di salute del latitante non sono gravi. Antonino Anastasi, ricercato dal dicembre di tre anni fa, ha cercato di fuggire dopo che si è reso conto che il suo covo era stato individuato dai carabinieri. Gli investigatori lo indicano vicino al clan…

Presi due rapinatori altro assalto a Bipielle

In trappola la gang del colpo al Bds. Ieri banditi in via Messina

Repubblica - 23 marzo 2002 - di Redazione

Un telefono cellulare che è una miniera. Come una mappa, leggendo e rileggendo tra codici cifrati e sigle astruse, si arriva a dare un nome e un volto ad altri due componenti di un' agguerrita gang di rapinatori, incastrata da una serie successiva di passi falsi, a partire dal colpo del 15 febbraio scorso ai danni dell'agenzia 6 del Banco di Sicilia, in corso dei Mille. In quell'occasione venne bloccato Gaetano Di Mariano, 28 anni, di Brancaccio. Durante l'inseguimento abbandonò parte del bottino. Due settimane dopo si arrivò al fratello…

“Il principe vicino a Bagarella nel ’94 telefonò ad Arcore”

Al processo Dell'Utri polemica sulle intercettazioni telefoniche

Repubblica - 19 febbraio 2002 - di Salvo Palazzolo

PALERMO — Una telefonata ad Arcore, alla villa di Silvio Berlusconi, è l'ultimo retroscena sugli appetiti politici di Cosa nostra. A chiamare, il 4 febbraio del '94, fu il principe Domenico Napoleone Orsini, uno dei protagonisti delle leghe del Sud, su cui il boss Leoluca Bagarella contava tanto, e faceva chiamare spesso da un suo emissario. Il processo Dell'Utri s'infiamma con la deposizione dell'esperto informatico della Procura, il vicequestore Gioacchino Genchi, che ha passato al setaccio una montagna di tabulati, fra cui c'è l'intero traffico in entrata sui centralini Fininvest,…

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