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“Aggrediscono poliziotto per una lite condominiale”, condannati suocero e genero

Un poliziotto aggredito e il suo cellulare distrutto perché aveva chiesto ai proprietari del cane un po’ di decoro

Grandangolo Agrigento - 16 settembre 2024 - di Redazione

  Feci canine lasciate nella scala condominiale e non raccolte. Un poliziotto aggredito e il suo cellulare distrutto perché aveva chiesto ai proprietari del cane un po’ di decoro. Sono i fatti oggetto del processo che si è svolto oggi davanti alla seconda sezione del Tribunale di Palermo. Il giudice monocratico Maria La Scala ha condannato Giovanni Barbagallo di 75 anni e Carlo De Caro di 53 anni a sei mesi di reclusione ciascuno, oltre al risarcimento danni da liquidarsi in sede civile e le spese processuali quantificate in 3.592…

Nei guai per un Haring, assolto mercante d’arte

SCHIAFFO ALLA PROCURA Al processo d’Appello. Per l’accusa riciclava i soldi della droga. Ma le chat in mano ai pm non erano le sue

il Giornale - 13 settembre 2024 - di Felice Manti

  Da esperto d’arte a narcotrafficante col pallino del riciclaggio il passo è breve. Dopo la condanna a cinque anni in primo grado, Simone Andreini (difeso da Gioacchino Genchi e Leonardo Bitti) è stato assolto dal reato continuato di riciclaggio «perché il fatto non sussiste», con restituzione integrale delle somme sequestrate. La Procura di Milano prende un sonoro schiaffone dal collegio della Quinta Sezione della Corte di Appello di Milano presieduto da Roberto Arnaldi, in uno dei filoni del processo Arkan su un traffico di droga tra l’Italia e l’Olanda.…

Chat di Sky ECC, assolto Simone Andreini

La Valle dei Templi - 12 settembre 2024 - di Redazione

Non hanno retto le chat di Sky ECC per Simone Andreini Assolto da ogni accusa “perché il fatto non sussiste” dalla Quinta Sezione della Corte di Appello di Milano Con la sentenza pronunciata oggi, la quinta sezione della Corte di Appello di Milano, in riforma della sentenza di condanna a 5 anni di reclusione del Tribunale di Milano per il reato continuato di riciclaggio, ha assolto Simone Andreini da ogni accusa “perché il fatto non sussiste”. Con la sentenza di appello è stata anche revocata la misura dell’interdizione dai pubblici…

Riciclaggio, la corte d’Appello di Milano assolve un presunto complice di Andrea Deiana: “Il fatto non sussiste”

il Fatto Quotidiano - 12 febbraio 2024 - di F. Q.

  Non c’è la prova che fosse lui l’utilizzatore unico del profilo di Sky Ecc, l’applicazione di messaggistica criptata. Anche per questo motivo la Corte d’Appello di Milano ha assolto Simone Andreini perché il fatto non sussiste. L’accusa era di riciclaggio e in primo grado aveva portato a una condanna a cinque anni. Andreini era accusato di far parte di una rete di narcotrafficanti che era guidata, sempre secondo i pm, da Andrea Deiana. Secondo le contestazioni degli investigatori questa rete di narcos aveva trovato il modo di “pulire i soldi” del traffico di droga…

Le telefonate con i boss stragisti: indagine sul fondatore del primo club forzista

L'inchiesta di Firenze sui mandanti delle bombe. Giovanni La Lia, fondatore del club di Berlusconi in Sicilia, è ora indagato per false informazioni ai magistrati. I pm lo hanno ascoltato due volte per capire le ragioni dei contatti con la batteria degli stragisti di Brancaccio

Domani - 14 agosto 2024 - di Nello Trocchia

Marcello Dell’Utri resta l’unico indagato per strage, intanto, i pm hanno aperto nuovi filoni d’indagine FOTO ANSA   Il suo nome era apparso in alcune cronache per un misterioso traffico telefonico, risalente al 1993. Da una parte il primo presidente di un club di Forza Italia, in Sicilia, dall'altra gli stragisti, Filippo e Giuseppe Graviano. Il mistero è durato 30 anni e solo ora diventa un'indagine giudiziaria, ulteriore riprova di ritardi, omissioni e incomprensibili distrazioni nella ricostruzione di quella stagione di sangue e terrore. Adesso però Giovanni La Lia, incensurato…

“Il depistaggio su Borsellino mostra il nostro Stato debole”

AURELIO GRIMALDI - Il regista e la cronaca. "I miei film non parlano di misteri irrisolti, raccontano fatti. Mi documento, ma non sul web"

il Fatto Quotidiano - 8 giugno 2024 - di Giuseppe Lo Bianco

  L'ultimo ciak è quello buono, lungo il corridoio del carcere mandamentale di Gangi il procuratore Lari (l'attore Andrea Tidona) e il suo sostituto si apprestano a interrogare Scarantino, Candura e Andriotta. È il disvelamento del "depistaggio più grande della storia italiana", e la scena si chiude con la voce fuori campo del procuratore: "Mi raccomando la videoregistrazione". "È un escamotage di sceneggiatura per lanciare i video", spiega il regista Aurelio Grimaldi, seduto in pausa pranzo a mille metri di altezza sulle Madonie, nel "borgo più bello d'Italia". "Dovevamo girare…

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