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Sequestrati gli affitti di Provenzano

Filippo Lombardo ai magistrati: "Non sapevo più a chi consegnare quelle somme". Trovati 44 mila euro - Dopo gli arresti, il prestanome aveva aperto un conto in banca

Repubblica - 26 novembre 2002 - di Salvo Palazzolo

Un altro prestanome del capo di Cosa nostra confessa. Filippo Lombardo, arrestato a settembre, ha svelato alla Procura di Palermo dove erano nascosti gli affitti delle proprietà più esclusive di Bernardo Provenzano, quelle in via Principe di Belmonte: in un anonimo conto corrente del Banco di Sicilia di Misilmeri. La squadra mobile ha così sequestrato 43.898 euro, 85 milioni delle vecchie lire. Dopo l'arresto dei manager di Provenzano, fra marzo 2001 e gennaio di quest'anno, i soldi degli affitti erano rimasti bloccati: la rete di collegamento fra il prestanome degli…

Il giallo della Lancia Appia

La caccia informatica ai segreti dei capimafia si incrocia con la cattura del boss, spera nell'elenco delle "uscite" dei boss annotato sui floppy disk di Pino Lipari la spesa per una macchina d'epoca - Una intercettazione conferma il regalo a un magistrato romano

Repubblica - 5 ottobre 2002 - di Enrico Bellavia - Salvo Palazzolo

Niente di più facile che dare in regalo una vettura. Con il passaggio di proprietà e tutto. Magari anche con l'iscrizione al registro auto storiche, come si conviene per un pezzo raro e pregiato, qual è una Lancia Appia. Nel fondo del suo cassetto informatico, lì dove Pino Lipari, il luogotenente di Bernardo Provenzano, credeva che nessuno avrebbe mai frugato, ci sono le tracce di un'affannosa ricerca, di un meticoloso restauro proprio di una Lancia Appia e di una altrettanto rara e forse ben più costosa Mercedes Pagoda. A chi…

Caccia al tesoro di Provenzano, i suoi segreti in un computer

Palermo, scoperti per caso decine di files nascosti. Proprietario anche di un locale nel cuore della città Prima dell'annuncio del suo pentimento in carcere si presentò stranamente il latitante Sansone. Coincidenza? Nessuno ci crede C'è anche l'ipotesi di corruzione di un magistrato da parte dei boss attraverso l'acquisto di un'auto storica

Repubblica - 4 ottobre 2002 - di Francesco Viviano

PALERMO - Affari, fede e famiglia (la propria e quella mafiosa) sarebbero i principi attorno ai quali ruoterebbe la vita dell'imprendibile Bernardo Provenzano, il capo dei capi di Cosa nostra latitante da quasi 40 anni. L'"intimo" e gli affari di Provenzano sono stati svelati casualmente dando la caccia al patrimonio del boss corleonese, nascosto nel freddo cuore di un computer che conteneva decine di files «invisibili» in uso al «ragioniere» di Bernardo Provenzano, Pino Lipari. Lipari, che curava gli affari del capo di Cosa nostra, in quei files annotava tutte…

Il libro mastro del superboss

Sequestrati i locali dati in affitto a una ditta di informatica e a una compagnia di pullman. I bolognesi di "Mercatone Uno" non capirono la richiesta di pizzo e dissero: "Abbiamo già i vigilantes". In carcere Andrea Impastato e Filippo Lombardo: il primo portava i messaggi, l'altro era un prestanome - Un floppy disk incastra due uomini di Provenzano

Repubblica - 4 ottobre 2002 - di Salvo Palazzolo

Anche il capo della mafia paga le tasse allo Stato e cerca di essere un imprenditore modello nella gestione delle sue proprietà immobiliari disseminate per la città: un grande locale in via Principe di Belmonte, affittato a una ditta di informatica, e una palazzina in via Paolo Balsamo che ospita anche il bureau di una società di autolinee. Eccolo, l'ultimo volto dell'imprendibile Bernardo Provenzano, questa volta tradito dal computer del suo prestanome prediletto, Pino Lipari. Il sessantasettenne geometra dell'Anas era stato arrestato a gennaio e tutta la sua documentazione è…

MAFIA: PROVENZANO; SI INDAGA ANCHE SU ‘REGALO’ A MAGISTRATO. E’ UNA AUTO STORICA CHE SAREBBE STATA INVIATA DAL BOSS A ROMA

Ansa - 3 ottobre 2002 - di Redazione

PALERMO - Tra gli appunti inviati a Bernardo Provenzano e recuperati nei file 'nascosti' del floppy disk sequestrato a Giuseppe Lipari, ci sarebbe anche l'ipotesi di corruzione nei confronti di un magistrato da parte dei boss di Cosa nostra, attraverso l'acquisto di una auto storica. Si tratta della stessa inchiesta che oggi ha portato all'arresto di due presunti prestanome di Provenzano, Filippo Lombardo e Andrea Impastato. La polizia, con l'aiuto del consulente tecnico Gioacchino Genchi, ha recuperato diverse lettere inviate, secondo gli inquirenti, al latitante. In una delle missive si…

MAFIA: CACCIA INFORMATICA AL TESORO DI PROVENZANO

Ansa - 3 ottobre 2002 - di Giuseppe Lo Bianco

PALERMO - Quelle vetrine luccicanti nel salotto buono di Palermo con gli ultimi modelli di cellulari esposti accanto a modellini Ferrari, in realtà erano di Bernardo Provenzano, il boss dei boss, latitante da 40 anni. E' suo, infatti, l'immobile di centinaia di metri quadri in via Principe di Belmonte, affittato ad una società di informatica attraverso un prestanome, che ospita uno dei centri di assistenza e vendita al dettaglio più noti della città. Lo ha scoperto Gioacchino Genchi, il superpoliziotto consulente informatico della Procura di Palermo, scavando tra i segreti…

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