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Non stuprò la vicina, forestale di Castelbuono assolto

Fine di un calvario per l’uomo, in primo grado erano stati chiesti 15 anni

Giornale di Sicilia - 5 giugno 2020 - di Silvia Buffa

«Non ci fu nessuno stupro». Questa la conclusione cui è giunta la terza sezione della Corte d’appello di Palermo, presieduta da Antonio Napoli, che ha assolto con formula piena il 58enne di Castelbuono Vincenzo Barbarotto, ispettore del Corpo forestale, accusato di violenza sessuale plurima e sequestro di persona.   Il giudice ha rigettato infatti l’appello della parte civile, confermando integralmente la sentenza di primo grado del Gup del tribunale di Termini Imerese Stefania Gallì, che nel 2018 in abbreviato lo aveva assolto a fronte di una richiesta di condanna a…

Speciale strage di Capaci, Genchi: “Non fu solo mafia. Gli americani dietro l’attentato”

ilSicilia.it - 2 giugno 2020 - di Davide Guarcello

https://www.youtube.com/watch?v=dQSgST59mzs&feature=emb_logo Dopo il successo dell’Anteprima “SPECIALE Strage di Capaci” realizzato per i 28 anni dall’attentato del 23 maggio 1992, ilSicilia.it vi propone la versione integrale dell’intervista esclusiva all’Avvocato Gioacchino Genchi.   Tra i massimi esperti di intercettazioni telefoniche in Italia, ex poliziotto e perito informatico, con un passato dedicato alle indagini relative alla strage di Capaci e via D’Amelio, l’Avv. Genchi è entrato nel dettaglio dei numerosi misteri irrisolti dell’attentatuni in cui morì il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.   *****   L’INIZIO.   Si…

“Quello che rimane ai giovani del 2020 dell’impegno e del sacrificio di Giovanni Falcone, a 28 anni dalla strage di Capaci”. Incontro con Gioacchino Genchi

Comitato costituente della Consulta giovanile di Castelbuono - Facebook - 23 maggio 2020 - di Giorgio Ricotta

“Quello che rimane ai giovani del 2020 dell’impegno e del sacrificio di Giovanni Falcone, a 28 anni dalla strage di Capaci”. Questo il titolo di un incontro virtuale organizzato e promosso, dal Comitato costituente della Consulta giovanile di Castelbuono, attraverso un mezzo inedito volto a mitigare gli effetti delle distanze che quest’anno siamo tenuti a mantenere e rispettare, in concomitanza con l’anniversario della strage di Capaci, in cui furono trucidati i Giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, con gli agenti di scorta.   Attraverso un dialogo, moderato da Giorgio Ricotta e…

Speciale strage di Capaci, Genchi: “Falcone lasciato solo, odiato e invidiato da tutti”

L'ANTEPRIMA DELL'INTERVISTA ALL'AVV. GENCHI

ilSicilia.it - 23 maggio 2020 - di Davide Guarcello

https://youtu.be/BmYV7cMss4k «Falcone aveva il “turbo” e sapeva essere oculato e attento nelle scelte, anche perché quando tornava a casa sapeva che si confrontava con una donna intelligente che era anche un magistrato. Con la massima franchezza, io penso che gli unici due veri amici magistrati di Giovanni Falcone siano stati Francesca Morvillo e Paolo Borsellino; perché per il resto, nella sua categoria, al di là delle foto che vediamo in tanti studi di magistrati, di esponenti della Cassazione e del Csm, posso garantire che quando Falcone era in vita non c’era assolutamente questo grande amore…

I computer, le agende manipolate di Giovanni Falcone e la strana morte dell’ingegner Petrini perito al processo del 1996

ItalyFlash - 12 maggio 2020 - di Redazione

C’e’ un angolo oscuro e pieno di complessi retroscena nella storia della strage di Capaci. Dopo anni d’indagini e processi, la puzza di depistaggio è fortissima. Vi proponiamo un altro episodio oscuro quasi del tutto sconosciuto: la morte del perito che ha messo le mani nei Pc e agende elettroniche di Giovanni Falcone. Secondo attente ricostruzioni, le mani in questi strumenti elettronici, non li avrebbe messe solo Lui.   Luciano Petrini era un ingegnere elettronico, aveva trentasette anni quando venne trovato, il 9 marzo 1996, con il cranio fracassato, nella…

La legalità ai tempi del coronavirus

Rai News 24 - Il Cenacolo - 4 aprile 2020 - di Pino Finocchiaro

Sarà possibile garantire la legalità nell'emergenza per l'epidemia di coronavirus?   Per il procuratore Antimafia Nicola Gratteri il diritto alla salute è assolutamente prioritario. Per l'avvocato Gioacchino Genchi, esperto in telecomunicazioni, le leggi per avviare subito il tracciamento dei contatti esistono già. L'importante è bloccare le ambizioni indicibili di mafiosi e corrotti.   Cliccando sulla foto si apre il reportage di Pino Finocchiaro.    

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