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L’AUTO DETECTIVE

SULLA VETTURA DEL SUPERCONSULENTE INFORMATICO GIOACCHINO GENCHI, L'UOMO CHE DA UN TELEFONO SCOVA COLPEVOLI E TRAME OSCURE. «OGGI NON È POSSIBILE EVITARE DI LASCIARE TRACCE IN GIRO, QUELLO CHE CONTA È CERCARE BENE, CON GLI STRUMENTI ADEGUATI E... LA SUV GIUSTA»

GenteMotori - 1 ottobre 2008 - di Edoardo Montolli

Una campagna a Ovest di Cutro, estrema provincia crotonese. L'auto ferma sullo sterrato è una Lexus RX 400h grigio metallizzato, ma appena apre il portello e vedi i computer all'opera, hai l'impressione di catapultarti all'improvviso nella Jaguar subacquea dei fumetti di Diabolik, o nella ipertecnologica Aston Martin di James Bond. Solo che questo non è un fumetto, e nemmeno un film. Anzi. I pc della vettura, due più un palmare, stanno cercando di risolvere da lì, in mezzo a un bosco, nientemeno che un omicidio avvenuto nel 2004. Qualcuno la…

Ora spuntano i favoreggiatori

Delitto bruno - Dai tabulati un vortice di contatti sospetti

il Quotidiano - 29 settembre 2008 - di Emilio Grimaldi

“Un preciso programma dissimulatorio” messo in atto da Luciana Cristallo e il suo amante Fabrizio Rubini, principali imputati per l'omicidio e l'occultamento del cadavere dell'ex marito di lei, Domenico Bruno, rinvenuto sulla spiaggia di Ostia un mese dopo l'esecuzione del delitto compiuto quasi certamente nella notte tra il 27 e il 28 gennaio 2004. Questo emerge dalla relazione della perizia del consulente Gioacchino Genchi sui dati di traffico telefonico acquisiti dalla Procura della Repubblica di Roma e depositata nel corso dell'udienza preliminare di lunedì scorso. Una “dissimulazione” che sarebbe stata…

Strage di Caraffa, la donna del mistero

Esclusivo, la verità sul massacro della famiglia Pane. Claudio Tomaino si faceva scudo con una storia di sette sataniche, ma "l’alibi" del diavolo è crollato. L’assassino è smascherato da uno scambio di espliciti mms e sms che News ha visto e letto. E il movente si rivela una gigantesca truffa che coinvolge anche la ’ndrangheta

News - 6 maggio 2006 - di Edoardo Montolli

«Ho gia pianificato tutto x te cioè ho gia lasciato disposizioni al notaio al commercialista e al direttore di banca cosi siccome io scendo x la meta di febraio». L’sms è del 12 dicembre, ore 13.44, e rinfrancava il pranzo del probabilmente ansioso Camillo Pane. Come dire tutto ok, è fatta. E lui era già a fregarsi le mani, pronto a rivendersi il terreno appena comperato a un conoscente della ’ndrangheta. Non sapeva ancora che l’affare che stava portando a termine si sarebbe concluso in un massacro, dove lui avrebbe…

Catanzaro, era inventata la pista del satanismo

Svolta nell’inchiesta sulla famiglia uccisa

Corriere della Sera - 30 aprile 2006 - di Carlo Macrì

CATANZARO — Non ci sarebbe nessuna pista esoterica, dietro lo sterminio della famiglia Pane. Ma, soprattutto, la strage di Caraffa del 27 marzo scorso non sarebbe stata compiuta per un «sacrificio» imposto da una setta satanica della quale avrebbero fatto parte Claudio Tomaino, unico arrestato per la strage e il cugino Eugenio Pane, assassinato assieme al padre Camillo, alla madre Annamaria e alla sorella Maria nell'agguato di contrada Treolivare. Nelle conclusioni del consulente tecnico della Procura di Catanzaro, Gioacchino Genchi, quel famoso «patto col diavolo» — una sorta di contratto…

UN TAXI PER GLI ASSASSINI

Strage di Caraffa. A caccia dei complici - Un massacro ancora senza motivo apparente. Un assassino che non può avere agito da solo. La presenza del maligno e della maledizione. I sospetti di satanismo che ruotano intorno alla famiglia Pane, sterminata dal nipote. Tradito da un alibi male organizzato e da un esagerato uso del cellulare.

News - 5 aprile 2006 - di Edoardo Montolli

«Angelina nn ti ho detto nhente ma stasera partiamo per ricovero per camillo sai come e camillo nn vuole che si sa nn so quanto stiamo in settimana prossima ti chiamo per la fretta abiamo dimenticato anche i caricatori a presto risp». L’Sms del 27 marzo che alle 18,41 arriva sul Nokia 3310 di Angela Sacco è forse il lapsus freudiano più perfido di una storia atroce. È partito dal cellulare di sua sorella Maria Cecilia, quando però la donna era già stata uccisa a colpi di pistola insieme al…

Calabria, la strage dei satanisti l’arrestato: “Patto col diavolo”

Inquirenti scettici, dal suo cellulare chiamate a mafiosi. L'accusato ammette: volevo la morte di mio zio che mi usava come postino per i suoi affari ma insiste sulla tesi delle sette demoniache

Repubblica - 31 marzo 2006 - di Francesco Viviano

CATANZARO - «Volevo la morte di mio zio, non sopportavo più quello che mi faceva fare, mi utilizzava come "postino", non ne potevo più di occuparmi di vendita e acquisto di case, terreni ed altre cose. Ma io non ho sparato». E quando il magistrato e gli inquirenti che lo interrogano gli chiedono chi sia l'assassino, Claudio Tomaino, 27 anni, fermato con l'accusa di avere partecipato all'uccisione dello zio Camillo Pane, della moglie e dei due figli, risponde: «Lo so, ma non ve lo dirò mai perché sono degli adepti…

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