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Il delitto del salumiere Riina, a giudizio i fratelli di Vitale

L’omicidio commesso cinque anni fa. La sorella del boss è accusata di essere la mandante. Sotto processo è finito anche suo marito

Giornale di Sicilia - 27 febbraio 2004 - di Cr. G.

Per evitare il processo avevano puntato tutto su un alibi che sarebbe stato confermato da un testimone (che in realtà ha smentito) e da una perizia tecnica, ma il gup Maria Elena Gamberini non si è convinta e ha rinviato a giudizio i fratelli Leonardo e Giusy Vitale e il marito di quest’ultima, Angelo Caleca. I tre imputati saranno processati così in Corte d’assise, per l’omicidio del salumiere Salvatore Riina, un omonimo del capo di Cosa Nostra, ucciso la sera del 20 giugno del 1998 a Partinico. La Vitale, sorella…

Interrogazione al ministro. Incarichi a un perito dei pm. Giovanardi: «Tutto lecito»

Giornale di Sicilia - 26 febbraio 2004 - di Redazione

ROMA. «Un funzionario della polizia di Stato, Gioacchino Genchi, possiede la società cui vengono affidati i servizi di intercettazione decisi dalla procura di Palermo. E per questo è in possesso di un archivio sulla criminalità organizzata probabilmente superiore a quello del Viminale»: lo sostiene il deputato dell'Udc, Barbieri. Il ministro per i rapporti con il parlamento, Carlo Giovanardi, ha informato che per il ministero dell'Interno le consulenze sono lecite e «come ogni perito o consulente della procura, i dati in suo possesso sono legati al segreto d'ufficio». «Quando si toccano…

GIUSTIZIA, GENCHI: REAZIONI LEGATE A INCHIESTE SU SANTUARI

Ansa - 25 febbraio 2004 - di Redazione

PALERMO - ''Quando si toccano certi santuari queste reazioni sono normali''. Lo afferma il vice questore Gioacchino Genchi, commentando l'interrogazione del deputato dell'Udc Barbieri, che ha chiesto, nel corso del question time, chiarimenti sulla vicenda del funzionario che è consulente di diverse procure antimafia, in particolare nelle inchieste su mafia e politica e delle talpe nella Dda. ''Ho molto apprezzato la risposta del Governo - dice Genchi - i tempi del question time che preleva una interpellanza parlamentare di alcuni mesi fa coincidono perfettamente con l'avvio e il procedere di…

Schianto mortale alla Favorita. Disposta una perizia sull’auto

Una ragazza ha perso la vita, grave un giovane

Giornale di Sicilia - 21 febbraio 2004 - di Cr. G.

PALERMO. Sono gravi e stazionarie le condizioni di Salvatore Vitale, il giovane di 26 anni rimasto gravemente ferito in un incidente d’auto avvenuto nelle primissime ore del mattino di mercoledì, in Favorita. La Procura ha intanto deciso di avviare accertamenti più approfonditi sull’uscita di strada della Golf: nell’incidente è morta una ragazza di 22 anni, Carole Di Carlo. Tutt’altro che chiare le cause dello schianto (sull’asfalto non ci sono tracce di frenata); mistero anche su che cosa i due giovani, ufficialmente non legati sentimentalmente, stessero facendo insieme alle 5,30 del…

Stragi, nessun nuovo magistrato sarà applicato a Caltanissetta

Gianfranco Donadio rimane alla superprocura

Giornale di Sicilia - 19 febbraio 2004 - di Giuseppe Martorana

CALTANISSETTA. Nessun magistrato sarà applicato a Caltanissetta per coordinare le indagini sulle stragi mafiose del 1992. Le settimane scorse era stata deciso l’applicazione di Gianfranco Donadio, componente del pool «servizio stragi», da parte della Procura nazionale antimafia. La sua applicazione a Caltanissetta era data per certa, tant'è che Gianfranco Donadio presente all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Caltanissetta avesse anche visionato la stanza che gli sarebbe stata assegnata. Le indagini sulle stragi continueranno a farle i magistrati nisseni. Questi ultimi si sono divisi i compiti in base ai filoni di indagine. Il…

«Bombe». Resta un giallo il movente

Palazzo Piacentini. Vertice ieri in Procura per fare il punto sulle indagini a quattro giorni dagli inquietanti fatti avvenuti lungo la costa a nord della città. Trovata l’undicesima bombola esplosa. Mobilitato un pool di esperti

Giornale di Sicilia - 10 febbraio 2004 - di Natalia Bandiera

MESSINA. Il vertice è stato convocato di buon'ora dal procuratore capo, Luigi Croce che è tornato da Venezia ed ha voluto fare il punto sul «caso bombe». Quei dieci ordigni - senza considerare lo scaldabagno risultato privo di qualsiasi tipo di materiale esplodente - disseminati su 12 chilometri di costa non hanno ancora un movente, nè dei responsabili. Domenica, un cittadino ha segnalato la presenza dell'ennesimo ordigno che è stato rimosso ieri. Era esploso giovedì notte. Alla riunione hanno partecipato il procuratore aggiunto Pino Siciliano, il sostituto della Direzione distrettuale…

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