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Depistaggio via d’Amelio, dalla borsa di Borsellino alla collaborazione di Scarantino

Le deposizioni dei magistrati Cardella e Giordano

Antimafia Duemila - 1 dicembre 2019 - di Aaron Pettinari

Sei ore e cinquantatré minuti. Tanto è durata l'udienza di venerdì a Caltanissetta, nel processo contro i tre poliziotti Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, accusati di calunnia aggravata dall'aver favorito Cosa nostra, che ha visto le deposizioni dei magistrati Fausto Cardella e Francesco Paolo Giordano, che furono investiti nelle indagini sulle stragi del 1992. Entrambi erano già stati ascoltati su queste vicende nel processo Borsellino quater e sostanzialmente hanno ribadito quanto già avevano riferito al tempo ma, grazie alle domande dei pm Gabriele Paci e Stefano Luciani, delle parti civili e delle difese, è anche stato possibile approfondire…

E storia di un articolo pubblicato

Mafie.blogautore.repubblica.it - 14 novembre 2019 - di Attilio Bolzoni

Non da ultimo, si può serenamente affermare come il MONTANTE di certo avesse un diretto interesse ad acquisire notizie di natura riservata nei confronti del giornalista Attilio BOLZONI, per ragioni che pare ultroneo stare qui a rammentare. Ciò che pare davvero lapalissiano affermare può, in ogni caso, dirsi concretamente confermato da una congerie di elementi acquisiti al procedimento, in primis, ancora una volta, quelli ricavabili dalla documentazione rinvenuta nella stanza “segreta” dell'abitazione di contrada Altarello di Serradifalco, ove, tra le altre cose, veniva recuperato un raccoglitore di colore celeste con…

Il medico imputato di violenza. “Sono vittima di un ricatto”

Il ginecologo Biagio Adile passa al contrattacco nel processo. Il tribunale vuole ascoltare il teste tunisino che aiutò la donna

Giornale di Sicilia - 12 novembre 2019 - di Riccardo Arena

Il testimone dovrà essere sentito, il tribunale non revoca l'ordinanza. E questo sebbene Aymen Quafi sia stato raggiunto da un decreto di espulsione e per questo dovrebbe - in teoria - non essere più sul territorio nazionale, ma tornato in patria.   Eppure il tunisino è una pedina essenziale, nel processo contro il ginecologo Biagio Adile, ex primario oggi imputato di violenza sessuale ai danni di una paziente, connazionale di Quafi: le difficoltà di rintracciare il teste avevano indotto sia la Procura che la parte civile a chiedere la revoca…

Ginecologo accusato di violenza. “Un audio per incastrarmi”

Gli abusi sessuali sarebbero avvenuti in studio e in ospedale

Live Sicilia - 11 novembre 2019 - di Riccardo Lo Verso

PALERMO - È un teste chiave per la difesa, ma nel frattempo è stato espulso dall'Italia e rimpatriato in Tunisia. Il processo è quello che vede imputato il ginecologo Biagio Adile, sospeso dall'incarico di primario che ricopriva a Villa Sofia, dopo la denuncia di una tunisina di 28 anni.   La donna, parte civile con l'assistenza dell'avvocato Michele Calantropo, ha registrato un file audio durante la presunta violenza e lo ha consegnato agli inquirenti. Secondo il legale dell'imputato, l'avvocato Gioacchino Genchi, però, Adile sarebbe rimasto vittima di un piano calunnioso. E adesso…

Tutti nel mirino della “banda Montante”

Mafie.blogautore.repubblica.it - 10 novembre 2019 - di Attilio Bolzoni

Fatte queste considerazioni, può procedersi con l'ulteriore esame, ancora una volta mediante la lettura dell'ordinanza cautelare (da p. 615), dell'ampia casistica di accessi abusivi eseguiti dagli odierni imputati. Si tratta di avvenimenti la cui esposizione non richiede alcuna preventiva opera autenticamente ricostruttiva, con una componente concettuale apprezzabile che importi l'onere di selezione tra più opzioni interpretative. Essa, infatti, si appaga della mera ricognizione di intercettazioni e dati tecnici di immediata lettura, raccolti nella C.N.R. n. 1097/2017 (da p. 470), che rendono impervia la possibilità di una esegesi diversa da quella…

Per l’omicidio all’Appio Latino stretta sugli amici di Anastasiya

Dalle chat e dai tabulati le tracce lasciate dai pusher. Si ricostruiscono tutti i contatti avuti negli ultimi anni

la Repubblica - Roma - 30 ottobre 2019 - di Rory Cappelli - Maria Elena Vincenzi

Anastasiya per ora resta barricata in casa, come è ormai dal quel 23 ottobre: la procura ha deciso di rimandare l'audizione, forse per preparare un quadro più chiaro grazie anche all'analisi delle celle telefoniche e dei tabulati dei vari cellulari in uso ai protagonisti di questa vicenda.   Incrociando i dati è infatti possibile capire se, quando e dove si siano incontrati Giovanni Princi, i due fidanzati Luca Sacchi e Anastasiya Kylemnyk, Valerio del Grosso e Paolo Pirino e altri mediatori come Valerio Rispoli e Simone Piromalli.   Dai tabulati potrebbero…

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