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“Intercettazioni nulle”: finanzieri, militari e imprenditori prosciolti

Live Sicilia - 5 luglio 2021 - di Riccardo Lo Verso

Intercettazioni inutilizzabili, autorizzazioni mai prodotte, nessuna connessione fra le varie ipotesi di reato. Sono le motivazioni che hanno indotto il giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Miceli del Tribunale di Agrigento a dichiarare sentenza di non luogo nei confronti di cinque imputati.
 
Si tratta di Salvatore Trigona, 55 anni, maresciallo aiutante della guardia di finanza, in servizio alla Direzione investigativa antimafia; Francesco Barba, 58 anni, anch’egli maresciallo aiutante della guardia di finanza, in servizio a Porto Empodocle; Salvatore Manuello, 64 anni, maresciallo maggiore dei carabinieri, in servizio alla compagnia di Licata; Angelo Incorvaia, 58 anni, di Canicattì e Valerio Peritore, 54 anni, di Licata.
 
Questi ultimi due sono imprenditori, legali rappresentanti della Omnia Srl, società che opera nel campo della nettezza urbana. Secondo l’accusa, avrebbero corrotto i tre marescialli ricevendo in cambio informazioni riservate su indagini in corso che li riguardavano e sull’istruttoria relativa alle certificazioni antimafia.
 
L’istanza di inutilizzabilità delle intercettazioni era stata presentata dagli avvocati Gioacchino Genchi e Giuseppe Barba, difensori di Angelo Incorvaia e Valerio Peritore. I legali avevano stigmatizzato l’utilizzo delle intercettazioni attivate in un altro procedimento, senza una specifica nuova valutazione
 
Lo stesso pubblico ministero aveva chiesto il proscioglimento di tutti gli imputati.