CONTATTA LO STUDIO
Pbx con ricerca automatica: 0692959901

WhatsApp: +39 335238128

Telegram: @gioacchinogenchi

Siamo tutti spiati

Il vicequestore Gioacchino Genchi racconta anni di indagini e metodi di investigazione tramite intercettazioni ambientali: "Il telefono che non si può rintracciare? Quello guasto"

I love Sicilia - 28 luglio 2006 - di Riccardo Arena

Di seguito l'intervista rilasciata da Gioacchino Genchi al magazine I love Sicilia. Qui il testo in pdf.     Spie di professione che vengono spiate, 007 che collezionano malefigure, talpe a libro paga dei boss che cascano nel tranello delle intercettazioni, banchieri furbetti che tramano via etere, direttori generali di squadroni di calcio che parlano come capibastone. Alla fine i mafiosi si vedono quasi rubare il mestiere, loro che di professione delinquono e cercano di sfuggire ai controlli. Sì, però uno parla e non si rende conto di quel che dice,…

Telefoni inviolabili con internet

Spionaggio: I segreti per intercettare (e soprattutto per non essere intercettati) - Il software di Skype o quello di Microsoft, un cellulare Umts e un collegamento Wi-Fi. Così si può accedere a centinaia di numeri all'estero che sfuggono a qualsiasi controllo. Parola di un superpoliziotto

Economy - 28 giugno 2006 - di Edoardo Montolli

Tutto è iniziato con il bacio in fronte di Fiorani a Fazio e i furbetti del quartierino di Ricucci, poi Moggi e la cupola del calcio, adesso i vizi pubblici (ma anche privati) di Vittorio Emanuele di Savoia. Nel frattempo sono emerse le falle nel sistema Telecom e c'è stato un presunto spionaggio telefonico a fini elettorali. La facilità con cui si può essere intercettati crea una situazione di insicurezza alla quale tutti sembrano esposti. Tutti, o quasi. «Per tutelare la privacy e prevenire qualsiasi intercettazione bastano pochi, semplici strumenti»…

L’esperto Gioacchino Genchi: «Ci sono troppe falle nel sistema»

Il Sole 24 Ore - 17 marzo 2006 - di Carmine Fotina

Di seguito l'intervista rilasciata da Gioacchino Genchi nell'ambito di uno speciale del Sole 24 Ore sulle intercettazioni. Qui il testo in pdf.     «Il sistema è ancora troppo vulnerabile». Per Gioacchino Genchi, funzionario di Polizia in aspettativa e superconsulente informatico per l’Autorità giudiziaria, la sicurezza delle intercettazioni ha ancora margini di perfezionamento. «Ci sono troppi casi in cui agli operatori giungono informazioni non pertinenti. Primo esempio: un decreto di intercettazione può contenere più numeri, anche di operatori diversi da quello al quale è diretto. Secondo caso: per intercettare un’utenza cellulare…

Dallo “squalo” alla cimice controlli per tutte le tasche

In espansione il mercato delle apparecchiature per intercettazioni ambientali e telefoniche

Repubblica - 14 marzo 2006 - di Attilio Bolzoni

ROMA - Il più ossessionato dalle cimici è sempre stato il governatore della Sicilia. Se le è fatte cercare dappertutto, nella sua bella casa davanti alle palme di Villa Sperlinga e nelle sale di Palazzo d'Orleans. Era così angustiato e così sicuro che qualcuno lo stesse sorvegliando che Totò Cuffaro ha dato incarico di scovarle nientedimeno a quello che per legge gliele avrebbe dovute mettere: un maresciallo del Ros. E poi angosciato cambiava sempre «carte» e cambiava sempre i suoi cellulari, più di cento in due anni. Cautela che non…

“Noi, impotenti se le compagnie non collaborano”

Gioacchino Genchi è l'esperto informatico della Procura

Repubblica Palermo - 27 aprile 2004 - di Salvo Palazzolo

«Sembra di tornare indietro negli anni, quando per intercettare un telefonino si correva dietro al mafioso, da una parte all'altra della città, con una valigia piena di strumentazioni. La verità è che gli ultimi ritrovati della tecnologia, come gli Mms, vengono subito sperimentati dalla criminalità, poi lo Stato si attrezza». Il vicequestore Gioacchino Genchi, l'esperto informatico della Procura di Palermo, li ha visti passare tutti sullo schermo del suo computer i mafiosi al telefonino. Li ha incastrati con un tabulato o un'intercettazione: i primi furono gli stragisti di Capaci, che…

Cosa nostra scopre gli “sms”

Allarme dei magistrati: poche strutture per intercettarli. Dalle più recenti indagini di mafia emerge che i boss si muovono agevolmente tra gli ultimi ritrovati della tecnologia, dalla posta elettronica fino alle comunicazioni con i cellulari di generazione wap. La legge non obbliga le varie compagnie telefoniche a fornire agli investigatori i servizi adeguati. Difficoltà non indifferenti sono state segnalate dal procuratore anche solo per mettere sotto controllo una linea - I diversi gestori delle reti di telefonia mobile non sono attrezzati per rispondere alle esigenze investigative

Repubblica - 15 dicembre 2000 - di Enrico Bellavia - Salvo Palazzolo

Sms e posta elettronica. Tra buchi normativi e budget limitati delle indagini i boss hanno scoperto quanto sicuri possano essere i nuovi sistemi di comunicazione. Così, dopo le tradizionali «palombelle», i bigliettini consegnati a mano tanto cari a Bernardo Provenzano, le procure antimafia di Palermo e Messina si sono imbattute in strane intercettazioni: quando i discorsi si fanno delicati, o c’è da dare un appuntamento, si preferisce usare gli short message del Gsm, o la posta elettronica. In teoria, gli ormai famosi messaggi di testo sono intercettabili: basterebbe una semplice…

1 4 5