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La prima svolta nelle indagini sulla Strage di via D’Amelio in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino è arrivata col “Borsellino quater” che ha certificato nel 2017 il colossale depistaggio (“uno dei più gravi depistaggi della storia giudiziaria italiana”) messo a segno probabilmente dalle “menti raffinatissime” di cui parlava Falcone. Palma e Petralia – frame TGR Sicilia E mentre il processo sulla Trattativa Stato-mafia si è concluso in primo grado con condanne pesantissime (LEGGI QUI), nel 2019 è arrivata la seconda svolta: per quel depistaggio sono sotto accusa anche due pm che all’epoca gestirono il falso pentito Vincenzo Scarantino: Anna Maria Palma e…
Pubblichiamo un estratto del libro “DepiStato” di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza (Chiarelettere), in libreria da oggi. Nei mesi immediatamente successivi alla strage di via D’Amelio, il Viminale sembra più preoccupato a controllare la famiglia Borsellino che a cercare la verità. Lo racconta nell’aula del processo ai tre poliziotti accusati del depistaggio il funzionario di polizia Gioacchino Genchi citando, come "ideatore" del controllo, l'allora capo della Criminalpol, Luigi Rossi. Nell'udienza dell'11 gennaio 2019 a Caltanissetta, Genchi racconta: "Rossi era molto attento a tenere rapporti con la famiglia…
Uno ha costruito la sua carriera nei ruoli dell’accusa, l’altra è stata per oltre dieci anni fuori ruolo, impegnata nello staff dell’ex presidente del Senato Renato Schifani e poi nelle stanze di Via Arenula, come vicecapo Dipartimento per gli affari di Giustizia. Carmelo Petralia e Anna Palma, indagati dalla Procura di Messina per il depistaggio di via D'Amelio, sono i primi magistrati chiamati a rispondere della colossale mistificazione costruita a tavolino sulle parole del pentito farlocco, Vincenzo Scarantino. Top secret il contenuto dell'accusa di calunnia aggravata ipotizzata nei loro…
Il 15 febbraio 1993, in un blitz a Calatafimi, in provincia di Trapani vengono arrestati tre latitanti alcamesi: Antonino Alcamo, Vito Orazio Diliberto e Pietro Interdonato. La Procura di Palermo, che aveva curato l'operazione, trovò in loro possesso dei telefonini che furono oggetto di analisi da parte degli investigatori. Ad occuparsi della consulenza fu Gioacchino Genchi, ex funzionario di polizia ed oggi avvocato, e dalla visione dei tabulati emerse la clonazione di alcuni numeri telefonici e dall'analisi del traffico telefonico si ravvisavano una serie di contatti quantomeno anomali. Di questo ha parlato proprio Genchi, la…
Gioacchino Genchi è stato sentito come teste del Pubblico ministero al processo che vede imputato il latitante Matteo Messina Denaro come uno dei mandanti degli attentati di Capaci e Via D'Amelio. L'udienza si è tenuta giovedì 14 febbraio 2019 alla Corte di Assise di Caltanissetta. Presidente Roberta Serio. L'esame dell'Avv. Gioacchino Genchi è stato condotto dal Procuratore aggiunto Gabriele Paci. Da 6:20 a 2:21:02 la registrazione integrale dell'audio tratta dal sito di Radio Radicale.
Nei mesi successivi ai "botti" di Capaci e via D'Amelio le alte gerarchie del Viminale frequentavano abitualmente un ristorante di Palermo che negli anni Ottanta faceva da "postino" tra il boss Mariano Agate e un potente capo massone, ex ufficiale repubblichino, in passato coinvolto nelle indagini sul Sid deviato, e indicato come un "agente esterno" che avrebbe avuto un ruolo nella strategia stragista. Il ristorante è ''La Cuccagna", il suo titolare è Francesco Paolo Sammarco, a sua volta massone in sonno, che nei depliant turistici si vanta di aver ospitato…
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