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Il consulente di de Magistris: tendevano una trappola a Prodi

Corriere della Sera - 9 novembre 2007 - di Carlo Vulpio

PALERMO — «A Romano Prodi stavano tendendo una trappola». «Clemente Mastella deve solo chiedermi scusa». A parlare così, per la prima volta, è Gioacchino Genchi, vicequestore in aspettativa, 47 anni, consulente del pm Luigi de Magistris nell’inchiesta Why Not, che vede indagati anche Prodi e Mastella e che gli è stata revocata dal procuratore generale reggente di Catanzaro, Dolcino Favi. Nella sua relazione, diffusa da Radiocarcere, si legge di una «trappola» a Prodi. Di cosa si tratta? «Senza dubbio, ben al di là del fatto tecnico dell’iscrizione di Prodi, il…

«Spionaggio di massa? Solo una bufala»

Il perito Genchi: «Non ho intercettato nessuno, ci sono pochi tracciati telefonici. Mi attaccano per colpire la toga calabrese»

il Giornale - 6 ottobre 2007 - di Giammarco Chiocci

Gioacchino Genchi, poliziotto in aspettativa, è il supertecnico a cui le Procure e i giudici di mezz’Italia si rivolgono per sviluppare traffici telefonici e intercettazioni. È soprattutto il consulente del pm de Magistris, uno specialista accusato - più o meno velatamente - d’aver spiato ministri, politici, magistrati, carabinieri. Allora dottor Genchi, esiste questo Grande fratello che avrebbe in lei il manovratore occulto? «Non ho intercettato nessuno, esistono solo alcuni limitati tracciati telefonici acquisiti dopo una accurata valutazione del giudice. È una bufala senza precedenti. C’è una volontà precisa di colpire…

«Ha un archivio segreto». Nuove accuse al pm

Il Guardasigilli invia un altro fascicolo contro de Magistris al Csm: troppe fughe di notizie. Il ministro parla di «disinvolto rapporto con la stampa»

Corriere della Sera - 6 ottobre 2007 - di Dino Martirano

IL 5 ottobre 2007 Clemente Mastella ha tenuto una conferenza stampa dedicata al «clima di linciaggio» a cui il ministro della Giustizia e segretario politico dell'Udeur sarebbe stato esposto dopo le trasmissioni televisive della Rai Ballarò e Anno Zero e alcune campagne di stampa. Il guardasigilli ha lanciato molte accuse al pm Luigi de Magistris, al suo consulente Gioacchino Genchi e ai giornalisti sulla fuga di notizie dell'inchiesta "Why Not". Qui l'audio della conferenza stampa effettuato da Radio Radicale. Qui invece il pdf del servizio pubblicato dal Corriere della Sera…

Gioacchino Genchi: Il buon intercettatore

Ha lavorato con il giudice Falcone e ne conosceva i segreti. Sa tutto di spie e Cosa Nostra. Vive in un bunker di Palermo e, ascoltando, sta ricostruendo il legami tra criminalità e potere

L'Europeo - 11 aprile 2007 - di Edoardo Montolli

Di seguito l'intervista rilasciata da Gioacchino Genchi alla rivista L'Europeo. Qui il testo in pdf.   Vive nel bunker sotterraneo di un palazzo confiscato alla mafia, nel centro di Palermo. Laggiù, giorno e notte, incrocia dati, elabora, scrive. Poi comunica il risultato ai magistrati, utilizzando mail e telefoni criptati. Per vederlo all’opera bisogna adattarsi alle sue richieste e usare webcam, pc e un programma di videoconferenza, Skype, unica finestra che concede al mondo esterno. Dice che è il solo modo per non farsi spiare. Quando la telecamera si accende sullo…

Genchi: «Il centro sicurezza Telecom rallentò indagini delicatissime»

Il Messaggero - 26 settembre 2006 - di Massimo Martinelli

Gioacchino Genchi se n’era accorto da tempo che il centro di ascolto Telecom nascondeva qualche cosa di decisamente sospetto. Lui è il maggior esperto di traffici telefonici nel nostro Paese e lavora ad inchieste delicatissime per molte procure italiane. E adesso è lui stesso a raccontare: «Con la creazione del Cnag di Telecom, il Centro Nazionale Autorità Giudiziaria, si bloccarono di fatto alcune richieste di tabulati telefonici per importanti inchieste». «Altre richieste - prosegue Genchi nel suo racconto - furono trattate ed evase in modo errato». Dottor Genchi, ma la…

Cabine, schede e supertelefoni per sfuggire al Grande fratello

Citofonici e satellitari gli apparecchi più sicuri. L'esperto: "Sono aumentati i telefoni, per trovare un numero se ne cercano tanti"

Repubblica - 23 settembre 2006 - di Attilio Bolzoni

ROMA - Prima o poi faremo tutti la fine di Bernardo Provenzano e ci affideremo anche noi ai pizzini? O per parlare con mogli o amanti o amici e colleghi saremo costretti a chiamare con i più sosfisticati e inviolabili satellitari, quelli che probabilmente usa bin Laden sulle montagne tra il Pakistan e l'Afghanistan? Ritireremo fuori dal cassetto carta e penna o, al contrario, sarà la tecnologia a garantire in futuro la nostra riservatezza e la nostra serenità? Le spie hanno orecchie sempre più lunghe, qualcuno ci ascolta ovunque. Una…

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