CONTATTA LO STUDIO
Pbx con ricerca automatica: 0692959901
WhatsApp: +39 335238128
Telegram: @gioacchinogenchi
Confidenti che depistano e talpe che informano. C'è un retroscena di contatti border line nell'indagine che ha portato in carcere i 14 esponenti della banda che assaltava i depositi di sigarette. Due poliziotti in servizio a Palermo avevano uno dei rapinatori arrestati tra i loro confidenti. Da lui avevano ricevuto soffiate importanti per scoprire carichi di sigarette rubati nei magazzini privati in cui vengono stoccate le «bionde». Nel frattempo, però, altri poliziotti indagavano sull'intera organizzazione capeggiata dai fratelli Carmelo e Salvatore Vinci, contitolari di tre tabaccherie sequestrate e dei ristoranti…
C'era chi architettava i piani con l'ausilio di basisti, chi soffiava le informazioni sulle indagini, chi rubava le auto, chi custodiva la refurtiva e chi la piazzava. Tonnellate di sigarette rubate ai depositi di stoccaggio dei Monopoli finivano nella rete delle tabaccherie della città. Una banda, una organizzazione di rapinatori dalla doppia vita gestiva il traffico. Che per dimensioni offusca il già esangue giro locale del contrabbando. Quattordici su 15 gli arrestati. Uno è latitante. La banda curava la vendita al dettaglio delle sigarette in tre rivendite ora sequestrate. Facevano…
MILANO. Gli è andata male. È andata proprio male a Cesare Previti, l’Avvocato, e a Silvio Berlusconi, il Cliente. Un anno di lavoro, sedute parlamentari a tempi contingentati, leggi su misura, con conseguente indignazione nel Paese e nascita di un nuovo movimento. E, alla fine, una sentenza della Suprema corte di cassazione rende tutto vano: i processi di Milano resteranno a Milano. Tra qualche settimana terminerà quello che ha come imputato Previti, tra qualche mese quello che vede alla sbarra anche Berlusconi. Se le sentenze saranno di condanna, l’Italia sperimenterà…
Perché non si è indagato a fondo sulla strage Borsellino? Chi fermò quegli investigatori che avevano scoperto strani contatti fra i killer di via D'Amelio e una fantomatica struttura dei servizi segreti ospitata al Cerisdi? Per la prima volta, dopo dieci anni di misteri, i giudici di Caltanissetta avanzano un terribile sospetto: «I vuoti di conoscenza che tuttora permangono nella ricostruzione dell'intera operazione che portò alla strage di via D'Amelio possono essere imputati anche a carenze investigative non casuali». E non è la sola drammatica certezza che esprime la sentenza…
PALERMO - Il maltempo che ieri si è abbattuto su Palermo ha mandato in avaria i computer di cinque pm della Dda. Gli sbalzi di tensione della corrente elettrica hanno provocato un corto circuito e il mancato funzionamento ha subito fatto pensare ad un nuovo tentativo di intrusione, dopo quello avvenuto al pc del pm Michele Prestipino. I magistrati hanno subito avvisato del guasto il consulente della procura, Gioacchino Genchi, il quale, dopo un controllo delle macchine ha fatto notare ai pm che si trattava solo di un guasto derivato…
Un altro prestanome del capo di Cosa nostra confessa. Filippo Lombardo, arrestato a settembre, ha svelato alla Procura di Palermo dove erano nascosti gli affitti delle proprietà più esclusive di Bernardo Provenzano, quelle in via Principe di Belmonte: in un anonimo conto corrente del Banco di Sicilia di Misilmeri. La squadra mobile ha così sequestrato 43.898 euro, 85 milioni delle vecchie lire. Dopo l'arresto dei manager di Provenzano, fra marzo 2001 e gennaio di quest'anno, i soldi degli affitti erano rimasti bloccati: la rete di collegamento fra il prestanome degli…
© 2016 STUDIO LEGALE GIOACCHINO GENCHI – All Right Reserved | Privacy Policy | Cookie Policy – Web Design by Halloweb