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Abusi all’esame per avvocati: condannato un commissario

Al presidente dell'Ordine di Termini, Liborio Sabatino 10 mesi. Pene minori per due candidati. La difesa: prove insussistenti

Giornale di Sicilia - 8 aprile 2006 - di Riccardo Arena

Il video, le testimonianze, le accuse del candidato bocciato, la perizia del superesperto informatico. E alla fine del processo arrivano le condanne per i tre imputati, il commissario del concorso e due concorrenti, aspiranti avvocati, «aiutati», secondo l’accusa, a superare gli esami di abilitazione professionale. Liborio Sabatino, presidente dell’Ordine forense di Termini Imerese, ha avuto dieci mesi, pena sospesa; otto mesi invece a Michele D’Anna e tre a Sergio Soldo. Le accuse: violazione della legge 475 del 1925, che vieta di copiare ai concorsi, tentato abuso d’ufficio per Sabatino e…

UN TAXI PER GLI ASSASSINI

Strage di Caraffa. A caccia dei complici - Un massacro ancora senza motivo apparente. Un assassino che non può avere agito da solo. La presenza del maligno e della maledizione. I sospetti di satanismo che ruotano intorno alla famiglia Pane, sterminata dal nipote. Tradito da un alibi male organizzato e da un esagerato uso del cellulare.

News - 5 aprile 2006 - di Edoardo Montolli

«Angelina nn ti ho detto nhente ma stasera partiamo per ricovero per camillo sai come e camillo nn vuole che si sa nn so quanto stiamo in settimana prossima ti chiamo per la fretta abiamo dimenticato anche i caricatori a presto risp». L’Sms del 27 marzo che alle 18,41 arriva sul Nokia 3310 di Angela Sacco è forse il lapsus freudiano più perfido di una storia atroce. È partito dal cellulare di sua sorella Maria Cecilia, quando però la donna era già stata uccisa a colpi di pistola insieme al…

«Copiarono a un concorso»: chiesti ventuno mesi

Il pm al tribunale: da condannare il presidente dell’Ordine di Termini e due aspiranti avvocati

Giornale di Sicilia - 4 aprile 2006 - di Riccardo Arena

Il commissario del concorso per diventare avvocati avrebbe tentato di aiutare alcuni candidati, ma fu ripreso da un aspirante professionista munito di telecamera. Per Liborio Sabatino, presidente dell’Ordine degli avvocati di Termini Imerese, adesso è stata chiesta la condanna a dieci mesi. Otto mesi è invece la pena proposta per uno dei candidati, Michele D’Anna, tre per Sergio Soldo. I due realizzarono un compito pressoché uguale: i temi furono annullati ma Soldo divenne comunque avvocato, grazie a un ricorso vinto al Tar. Secondo il pm Fabrizio Vanorio, che ieri ha…

Calabria, la strage dei satanisti l’arrestato: “Patto col diavolo”

Inquirenti scettici, dal suo cellulare chiamate a mafiosi. L'accusato ammette: volevo la morte di mio zio che mi usava come postino per i suoi affari ma insiste sulla tesi delle sette demoniache

Repubblica - 31 marzo 2006 - di Francesco Viviano

CATANZARO - «Volevo la morte di mio zio, non sopportavo più quello che mi faceva fare, mi utilizzava come "postino", non ne potevo più di occuparmi di vendita e acquisto di case, terreni ed altre cose. Ma io non ho sparato». E quando il magistrato e gli inquirenti che lo interrogano gli chiedono chi sia l'assassino, Claudio Tomaino, 27 anni, fermato con l'accusa di avere partecipato all'uccisione dello zio Camillo Pane, della moglie e dei due figli, risponde: «Lo so, ma non ve lo dirò mai perché sono degli adepti…

FAMIGLIA STERMINATA: TUTTE LE TRACCE LASCIATE DAI TELEFONINI

L'ANALISI DETTAGLIATA DEL CONSULENTE DELLA PROCURA

Ansa - 30 marzo 2006 - di Redazione

CATANZARO - Le tracce dei telefonini cellulari non lasciano scampo e così è andata anche per la strage di Caraffa. I killer hanno sottratto cellulari a due degli uccisi, Giuseppina Pane e il figlio Eugenio, e in quei cellulari, probabilmente, c'erano pure le tracce delle chiamate e degli sms compromettenti, per tendere l'agguato. Con quei cellulari è stata inscenata la pantomima dell'improvvisa partenza per Torino di tutta la famiglia, con telefonate e sms a parenti e conoscenti. I killer hanno però commesso gravissimi errori. Confidavano molto sulle loro risorse e…

Strage di Caraffa, fermato nipote lo accusano le tracce telefoniche

A Claudio Tomaino contestato l'omicidio plurimo. Quel mattino un appuntamento con le vittime - I killer presero i cellulari dei morti inviando sms per depistare

Repubblica - 30 marzo 2006 - di Francesco Viviano

CATANZARO - «Si è vero, quella mattina avevo un appuntamento con mio zio Camillo a Caraffa, era un appuntamento importante che avrebbe cambiato la sua vita». Così ha raccontato a polizia e carabinieri Claudio Tomaino, arrestato per omicidio plurimo volontario ieri pomeriggio dai carabinieri. Tomaino è nipote di Camillo Pane, ucciso lunedì scorso nelle campagne di Caraffa, a pochi chilometri da Catanzaro, assieme alla moglie Giuseppina ed ai figli Maria ed Eugenio, assassinati con colpi di pistola l'ultimo dei quali sparato alla testa. Ma la sua versione non convince, perché…

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