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FAMIGLIA STERMINATA: TUTTE LE TRACCE LASCIATE DAI TELEFONINI

L'ANALISI DETTAGLIATA DEL CONSULENTE DELLA PROCURA

Ansa - 30 marzo 2006 - di Redazione

CATANZARO – Le tracce dei telefonini cellulari non lasciano scampo e così è andata anche per la strage di Caraffa.

I killer hanno sottratto cellulari a due degli uccisi, Giuseppina Pane e il figlio Eugenio, e in quei cellulari, probabilmente, c’erano pure le tracce delle chiamate e degli sms compromettenti, per tendere l’agguato. Con quei cellulari è stata inscenata la pantomima dell’improvvisa partenza per Torino di tutta la famiglia, con telefonate e sms a parenti e conoscenti. I killer hanno però commesso gravissimi errori. Confidavano molto sulle loro risorse e sulla tecnologia. Le tracce elettroniche lasciate da quei cellulari sono state raccolte dal consulente della Procura, Gioacchino Genchi, come fossero le ”mollichine” di pollicino.

Quelle ”mollichine” erano state lasciate negli stessi luoghi dove il cellulare di Claudio Tomaino ha fatto altre chiamate e altrettanti collegamenti wap agli stessi siti. Durante la fuga aveva necessità di essere informato e con quei cellulari ha eseguito dei collegamenti wap impegnando negli stessi momenti le medesime sottocelle impegnate con le sue utenze, per chiamare conoscenti e familiari.

La localizzazione dei cellulari – quelli sottratti alle vittime e quelli del killer – si è ristretta man mano che nel tragitto venivano impegnate le sottocelle dei diversi gestori di telefonia. La precisione della localizzazione del cellulare umts di Tomaino si è cosi ridotta a pochi metri, confermando l’identità dell’autore di quelle chiamate. La sua passione per l’hi-tech lo ha tradito. La precisione della rete umts e del cellulare di ultima generazione utilizzato ha fatto il resto.

Il percorso seguito da Catanzaro a Paola, passando per Amantea, per andare a lasciare la macchina delle vittime risulta ricostruito metro dopo metro. E’ possibile stimare pure la velocità dei mezzi con i quali i killer si sono spostati da sud verso nord. Con la stessa tecnica il consulente della Procura – con un software di macro analisi fra i più potenti oggi esistenti – ha stimato i percorsi e le velocità con cui Tomaino nella serata di martedì 28 quando, vistosi braccato, si è recato a Palmi dall’avv.Armando Veneto, che gli ha consigliato di presentarsi al Commissariato di polizia di Lamezia Terme e che ora lo difende. (ANSA)