CONTATTA LO STUDIO
Pbx con ricerca automatica: 0692959901

«Copiarono a un concorso»: chiesti ventuno mesi

Il pm al tribunale: da condannare il presidente dell’Ordine di Termini e due aspiranti avvocati

Giornale di Sicilia - 4 aprile 2006 - di Riccardo Arena

Il commissario del concorso per diventare avvocati avrebbe tentato di aiutare alcuni candidati, ma fu ripreso da un aspirante professionista munito di telecamera. Per Liborio Sabatino, presidente dell’Ordine degli avvocati di Termini Imerese, adesso è stata chiesta la condanna a dieci mesi. Otto mesi è invece la pena proposta per uno dei candidati, Michele D’Anna, tre per Sergio Soldo. I due realizzarono un compito pressoché uguale: i temi furono annullati ma Soldo divenne comunque avvocato, grazie a un ricorso vinto al Tar. Secondo il pm Fabrizio Vanorio, che ieri ha…

Calabria, la strage dei satanisti l’arrestato: “Patto col diavolo”

Inquirenti scettici, dal suo cellulare chiamate a mafiosi. L'accusato ammette: volevo la morte di mio zio che mi usava come postino per i suoi affari ma insiste sulla tesi delle sette demoniache

Repubblica - 31 marzo 2006 - di Francesco Viviano

CATANZARO - «Volevo la morte di mio zio, non sopportavo più quello che mi faceva fare, mi utilizzava come "postino", non ne potevo più di occuparmi di vendita e acquisto di case, terreni ed altre cose. Ma io non ho sparato». E quando il magistrato e gli inquirenti che lo interrogano gli chiedono chi sia l'assassino, Claudio Tomaino, 27 anni, fermato con l'accusa di avere partecipato all'uccisione dello zio Camillo Pane, della moglie e dei due figli, risponde: «Lo so, ma non ve lo dirò mai perché sono degli adepti…

FAMIGLIA STERMINATA: TUTTE LE TRACCE LASCIATE DAI TELEFONINI

L'ANALISI DETTAGLIATA DEL CONSULENTE DELLA PROCURA

Ansa - 30 marzo 2006 - di Redazione

CATANZARO - Le tracce dei telefonini cellulari non lasciano scampo e così è andata anche per la strage di Caraffa. I killer hanno sottratto cellulari a due degli uccisi, Giuseppina Pane e il figlio Eugenio, e in quei cellulari, probabilmente, c'erano pure le tracce delle chiamate e degli sms compromettenti, per tendere l'agguato. Con quei cellulari è stata inscenata la pantomima dell'improvvisa partenza per Torino di tutta la famiglia, con telefonate e sms a parenti e conoscenti. I killer hanno però commesso gravissimi errori. Confidavano molto sulle loro risorse e…

Strage di Caraffa, fermato nipote lo accusano le tracce telefoniche

A Claudio Tomaino contestato l'omicidio plurimo. Quel mattino un appuntamento con le vittime - I killer presero i cellulari dei morti inviando sms per depistare

Repubblica - 30 marzo 2006 - di Francesco Viviano

CATANZARO - «Si è vero, quella mattina avevo un appuntamento con mio zio Camillo a Caraffa, era un appuntamento importante che avrebbe cambiato la sua vita». Così ha raccontato a polizia e carabinieri Claudio Tomaino, arrestato per omicidio plurimo volontario ieri pomeriggio dai carabinieri. Tomaino è nipote di Camillo Pane, ucciso lunedì scorso nelle campagne di Caraffa, a pochi chilometri da Catanzaro, assieme alla moglie Giuseppina ed ai figli Maria ed Eugenio, assassinati con colpi di pistola l'ultimo dei quali sparato alla testa. Ma la sua versione non convince, perché…

RAPINA DI SERVIZIO

Rivelazioni. Intelligence e crimine organizzato a Palermo - Un cellulare dimenticato durante un furto. Un ricercato che telefona ai carabinieri. Talpe nell'antimafia. L'erede di Cosa nostra. I segreti di una banda di ladri portano lontano

News - 29 marzo 2006 - di Edoardo Montolli

È bastato che la polizia lasciasse acceso il telefono, perso dai rapinatori durante il colpo in una villa, perché cascassero in trappola. Chiamando. Poi il superconsulente della procura di Palermo Gioacchino Genchi, ripercorrendo i tracciati dei cellulari, ha dato un volto ai sei della banda, arrestati grazie alle indagini coordinate dal pm Maurizio Agnello. Tutti ladri professionisti dietro la regia dei fratelli Giuseppe e Salvatore Di Lorenzo che quel 21 agosto del 2002, aprirono con la fiamma ossidrica il bunker, cavandone 100mila euro. Prima di incappare nella proprietaria e di…

L’indagine sulla rapina alla villa di Città-Giardino. Al setaccio le telefonate fra i banditi e i «servizi»

Dall’esame dei tabulati centinaia di contatti pure con polizia e carabinieri

Giornale di Sicilia - 28 marzo 2006 - di Francesco Massaro

Chi sono veramente i fratelli Giuseppe e Salvatore Di Lorenzo? L’indagine che la scorsa settimana ha portato all’arresto dei due per una rapina da centomila euro messa a segno quattro anni in una villa di Città-Giardino, ha aperto la porta a retroscena complessi e ancora tutti da verificare fatti di relazioni sia con «apparati dello Stato» che con mafiosi, tanto che nella relazione consegnata al pm Maurizio Agnello dal consulente della procura Gioacchino Genchi si parla di «intensi ed ipotetici rapporti confidenziali bipartisan dei fratelli Di Lorenzo» dal momento che…

1 42 43 44 68