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Strage di Via D’Amelio. Genchi: “Non si può escludere che il telefono di Borsellino sia stato intercettato”

Ansa - 3 agosto 1992 - di Redazione

PALERMO - Il funzionario di polizia Gioacchino Genchi, consulente tecnico dei giudici della Procura di Caltanissetta incaricato di accertare l'eventualità che il telefono dei familiari del giudice Borsellino sia stato intercettato dalla mafia ha incontrato stamane al palazzo di Giustizia di Palermo i magistrati che conducono le indagini per una prima relazione sull'ispezione compiuta lungo la linea telefonica. ''Non si può affermare, ma neanche escludere - ha detto Genchi - l'eventualità di un'intercettazione che sul piano concreto può apparire possibile''. In ambienti giudiziari è stato confermato che nel corso dell'ispezione…

GIUSTIZIA: RAPPORTO SU TELEFONI GIUDIZIARI PALERMO

Ansa - 12 ottobre 1989 - di Redazione

PALERMO - Il dottor Gioacchino Genchi, esperto di telecomunicazioni della polizia, ha consegnato oggi in Procura un rapporto sui risultati di una sistematica verifica dello stato dei telefoni e degli impianti relativi a Palazzo di giustizia di Palermo. Il rapporto era stato richiesto dalla Procura due mesi fa dopo che nel corso di controlli nell'ufficio del giudice Giovanni Falcone per accertare l'eventuale presenza di apparati di intercettazione, erano stati notati ''lavori non eseguiti a regola d'arte''. Nel rapporto, secondo indiscrezioni, vengono indicate una serie di sovrapposizioni di interventi, di modifiche…

I GIUDICI SEQUESTRANO IL TELEFONO DI FALCONE

Anche il centralino del Tribunale è stato sigillato Gli inquirenti preoccupati: "In tutto il Palazzo non è garantita la sicurezza delle conversazioni"

Repubblica - 10 agosto 1989 - di Attilio Bolzoni

PALERMO. La centrale telefonica del tribunale di Palermo ieri a mezzogiorno è stata messa sotto sequestro. Un provvedimento firmato dai sostituti procuratori Giuseppe Ayala, Guido Lo Forte e Giuseppe Pignatone, i tre magistrati che indagano sul giallo dei fili sospetti nel Palazzo. Sotto sequestro anche uno dei telefoni del giudice Falcone, tre o quattro cassette di snodo e altro materiale che gli investigatori in queste ore stanno esaminando. L'operazione bonifica nelle stanze segrete dell'ufficio istruzione continua così dopo l'apertura di una formale inchiesta penale affidata ai tre magistrati. I tecnici…

Intercettazioni, la Procura apre un’inchiesta

Repubblica - 9 agosto 1989 - di Francesco Viviano

PALERMO - Sulle anomalie, le derivazioni e le manomissioni delle linee telefoniche del giudice Falcone e di altri magistrati dell'ufficio istruzione riscontrate dagli uomini delle telecomunicazioni della Polizia di Stato, la procura di Palermo ha aperto una inchiesta. La caccia alla talpa elettronica è stata affidata ad un pool di magistrati, i sostituti procuratori Giuseppe Ayala, Giuseppe Pignatone e Guido Lo Forte. Una inchiesta che tenterà di accertare se il telefono di Falcone e quelli di altri suoi colleghi sono stati intercettati, così come sospettano gli investigatori della squadra mobile…

MAFIA: INDAGINI SU TELEFONI PALERMO

Ansa - 8 agosto 1989 - di Redazione

PALERMO - Il procuratore della Repubblica di palermo, Salvatore Curti Giardina, ha detto all'Ansa: ''Non esiste il ragionevole sospetto che le anomalie riscontrate negli impianti telefonici a Palazzo di giustizia abbiano dato luogo ad intercettazioni telefoniche o che siano state finalizzate a compierne''. Ciò nonostante il procuratore ha affidato ai sostituti Giuseppe Ayala, Guido Lo Forte e Giuseppe Pignatone il controllo su tutto l'impianto telefonico giudiziario per l'adozione di eventuali iniziative di razionalizzazione e tutela. Il controllo viene eseguito da personale del servizio telecomunicazioni della polizia, diretto a Palermo dal…

MAFIA: INDAGINI SU TELEFONI A PALAZZO DI GIUSTIZIA

Ansa - 7 agosto 1989 - di Redazione

PALERMO - Il capo della squadra mobile Arnaldo La Barbera ha consegnato al procuratore della Repubblica Salvatore Curti Giardina un primo rapporto sugli accertamenti svolti a partire dall'ufficio del dottor Falcone per accertare l'eventuale presenza di apparecchiature di intercettazione telefonica. Il funzionario non ha voluto fare dichiarazioni sul contenuto degli atti consegnati al magistrato. Il dottor Falcone, interrogato in proposito, ha osservato che: ''la presenza di cavi anomali nell'ufficio non è stata smentita''. Ha però aggiunto ''non so nulla di concreto, perché in questi giorni sono stato fuori''. Per un…

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