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Stragi, nessun nuovo magistrato sarà applicato a Caltanissetta

Gianfranco Donadio rimane alla superprocura

Giornale di Sicilia - 19 febbraio 2004 - di Giuseppe Martorana

CALTANISSETTA. Nessun magistrato sarà applicato a Caltanissetta per coordinare le indagini sulle stragi mafiose del 1992. Le settimane scorse era stata deciso l’applicazione di Gianfranco Donadio, componente del pool «servizio stragi», da parte della Procura nazionale antimafia. La sua applicazione a Caltanissetta era data per certa, tant'è che Gianfranco Donadio presente all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Caltanissetta avesse anche visionato la stanza che gli sarebbe stata assegnata. Le indagini sulle stragi continueranno a farle i magistrati nisseni. Questi ultimi si sono divisi i compiti in base ai filoni di indagine. Il…

«Bombe». Resta un giallo il movente

Palazzo Piacentini. Vertice ieri in Procura per fare il punto sulle indagini a quattro giorni dagli inquietanti fatti avvenuti lungo la costa a nord della città. Trovata l’undicesima bombola esplosa. Mobilitato un pool di esperti

Giornale di Sicilia - 10 febbraio 2004 - di Natalia Bandiera

MESSINA. Il vertice è stato convocato di buon'ora dal procuratore capo, Luigi Croce che è tornato da Venezia ed ha voluto fare il punto sul «caso bombe». Quei dieci ordigni - senza considerare lo scaldabagno risultato privo di qualsiasi tipo di materiale esplodente - disseminati su 12 chilometri di costa non hanno ancora un movente, nè dei responsabili. Domenica, un cittadino ha segnalato la presenza dell'ennesimo ordigno che è stato rimosso ieri. Era esploso giovedì notte. Alla riunione hanno partecipato il procuratore aggiunto Pino Siciliano, il sostituto della Direzione distrettuale…

«Appalti liberi». Rinvio al 24 prossimo

Giornale di Sicilia - 5 febbraio 2004 - di AC

AGRIGENTO. È stato rinviato a martedì 24 febbraio il processo denominato "Appalti liberi" che si sta celebrando al bunker del carcere di contrada Petrusa. Nel corso della prossima udienza saranno sentiti il vice questore di Palermo Gioacchino Genchi e l'ispettore di polizia della squadra mobile di Agrigento Provenzani. Si tratta, insieme a quello chiamato "Libera Impresa", di un procedimento scaturito da inchieste antimafia. Il primo vede imputati altri 7 soggetti e riguarda presunte gare d'appalto pilotate da esponenti di cosa nostra. Il secondo coinvolge 8 persone accusate di estorsione aggravata ed…

Le intrusioni dall’esterno? L’esperto: «Possibili se il sistema non è protetto»

Giornale di Sicilia - 1 febbraio 2004 - di Riccardo Lo Verso

PALERMO. «È possibile in qualsiasi momento violare un sistema informatico dall'esterno». A parlare è Gioacchino Genchi, esperto della Questura di Palermo: «Basta predisporre il sistema affinché sia accessibile attraverso un altro personal computer». Per farlo bisogna comunque avere una certa confidenza con il sistema che s'intende violare: conoscerne l'indirizzo di accesso e predisporre una cosiddetta «connettività attraverso un accesso remoto». Insomma, si studia il sistema, si penetra al suo interno, e si predispone una porta per accedere in qualsiasi momento nel server. Possibile che non esistano strategia per evitare intrusioni?…

Le mani di Buscemi sulle forniture sanitarie

Con il boss Guttadauro progettava di investire in un grande inceneritore nella zona di Carini. Il segretario di Ciancimino compariva già nel 1983 in un' inchiesta dei carabinieri sulla holding, Provenzano la lotta alla mafia. L'azienda Civico ha già revocato l'appalto per lo smaltimento delle scorie ospedaliere - Così l'ex burocrate si era inventato manager

Repubblica - 21 gennaio 2004 - di Salvo Palazzolo

Uno dei manager del gotha mafioso ha gestito la raccolta dei rifiuti ospedalieri per conto dell'azienda Civico, ha fornito per anni strumenti e apparecchiature a moltissimi nosocomi siciliani. E progettava nuovi affari con il boss di Brancaccio Giuseppe Guttadauro. Fino al giugno 2003, Francesco Buscemi era per tutti solo un alto funzionario della Provincia andato in pensione con un curriculum di rispetto, segretario di Vito Ciancimino e componente del comitato di gestione della Usl 58. Si era reinventato imprenditore della sanità: ad ogni contratto dispensava l'autocertificazione antimafia. Poi quando i…

Dell’Utri, i pm depositano nuovi verbali. La difesa: è ora che si vada al verdetto

La Procura: sono documenti che abbiamo ricevuto da poco, pure noi rinunciammo a sentire testi

Giornale di Sicilia - 20 gennaio 2004 - di Riccardo Arena

PALERMO. Marcello Dell’Utri avrebbe garantito a esponenti di Cosa Nostra il proprio impegno per far modificare le regole sulla «convergenza del molteplice », sulle dichiarazioni dei «pentiti» che si confermano a vicenda e che diventano una prova. Il verbale del collaboratore di giustizia Giusto Di Natale è datato 21 luglio 1999, ma solo ieri è stato depositato dalla Procura nel processo contro il senatore ed eurodeputato di Forza Italia. Immediata la polemica, con reciproci scambi di accuse tra i difensori e i pubblici ministeri: oggetto del contendere, non tanto se…

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