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Se siamo ostaggio degli spioni, che siano funzionari corrotti, ufficiali spregiudicati, dipendenti di banca spioni o semplici hacker, è anche colpa nostra. Password facili, telefonini a cui regaliamo tutto e computer lasciati accesi, che crackarli è un attimo. Prendete ad esempio Carmelo Miano, il pirata informatico 24enne arrestato dalla Procura di Napoli con l’accusa di aver violato i server del ministero della Giustizia, definiti dai pm partenopei (a loro volta spiati) una specie di colabrodo. Ieri davanti ai giudici del Tribunale del Riesame il suo legale Gioacchino Genchi ha…
Il 4 ottobre va in scena un dialogo degno della sceneggiatura di un film. Carmelo Miano, l’hacker che è riuscito a entrare nelle procure di mezza Italia e dentro il ministero di Giustizia, assistito dal suo avvocato, Gioacchino Genchi, è di fronte al gip di Napoli per il suo interrogatorio di garanzia, al quale sono presenti i pm Onorati e Cozza. A indagare su di lui, nella Procura guidata da Nicola Gratteri, c’è anche l’aggiunto Vincenzo Piscitelli. Che Miano avesse hackerato gli atti di indagine che lo riguardavano era noto.…
«Non la penso come la procura. Per me non solo è possibile ma è probabile che questi controlli a strascico su politici e personaggi famosi il bancario di Bitonto li abbia veramente fatti perché ha qualche disturbo psicologico». L’ex poliziotto Gioacchino Genchi (nella foto) nella storia recente dell’Italia è il perito informatico per eccellenza. Oltre che, suo malgrado, grande esperto di dossier e collezione dei dati, essendo stato accusato di aver messo su «archivi segreti» che poi si sono dimostrati inesistenti. Ma Genchi, che oggi fa l’avvocato, resta una vera…
"A parte quello che si è letto sui giornali non conosco i dettagli delle indagini. Le uniche certezze che ho derivano dalle mie esperienze professionali, che in questi casi mi impongono di osservare la massima prudenza, prima di esprimere valutazioni e decretare sentenze, vuoi di assoluzione o di condanna. Sicuramente, però, la vicenda deve far riflettere su quelle che sono le effettive criticità dei sistemi informatici, se non altro per la sempre maggiore frequenza e gravità con cui questi episodi si ripetono negli ultimi periodi. Adesso, addirittura, persino in danno…
L’ombra della Russia. Gli investigatori devono aver fatto un balzo dalla sedia dopo aver scoperto il portale del dark web al quale si collegava Carmelo Miano dalla sua casa romana di Garbatella. Perché il giovane hacker siciliano che ha bucato i sistemi più sensibili della giustizia italiana «ha effettuato l’accesso al portale Russian Market» ovvero uno dei principali siti di «e-commerce del Criminal Haking dedicato alla vendita illegale di informazioni sensibili come password, dati bancari e carte di credito particolarmente orientato all’Italia», annotano i magistrati di Napoli che hanno arrestato…
ROMA È partito da Gela che già aveva cominciato a infiltrarsi nei sistemi informatici del tribunale della sua città. E poi anche in quelli della procura di Brescia e del ministero della Giustizia. All’inizio Carmelo Miano, 23 anni, voleva sapere a che punto fossero le denunce sul suo conto per truffa, una a un’assicurazione e una per traffico di cryptovalute, ma forse non sapeva fino a che punto si sarebbe spinto: scardinare le protezioni della cybersicurezza di alcune fra le più importanti istituzioni nazionali, come la Guardia di Finanza,…
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