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Finito a processo per stupro. Assolto un ispettore forestale

Per l’uomo, di Castelbuono, la Procura aveva chiesto 15 anni - La presunta vittima rischia di finire dai giudici per calunnia

Giornale di Sicilia - 6 novembre 2018 - di Sandra Figliuolo

Lei, 55 anni, aveva raccontato una storia agghiacciante, ovvero di essere stata attirata con un pretesto in un magazzino di Castelbuono, dove sarebbe stata sequestrata, e poi - tra palpeggiamenti violenti e nonostante la sua resistenza –anche brutalmente stuprata da un suo vicino, che conosceva da tempo. Lui, Vincenzo Barbarotto, 56 anni, ispettore della Forestale, sposato e padre di due figli, per questa storia, che risalirebbe all’inizio di settembre del 2014, ha rischiato quindici anni di carcere, come richiesto dal sostituto procuratore Annadomenica Gallucci. Adesso, però, il gup di Termini…

Scomparsa di Denise Pipitone. Pm chiede archiviazione per Genchi

Ansa - 14 luglio 2016 - di Redazione

La Procura di Marsala ha chiesto l’archiviazione di un procedimento penale avviato a carico di Gioacchino Genchi per calunnia e falsa testimonianza. Reati ipotizzati a seguito della querela che contro il super-consulente ha sporto l’ex dirigente del commissariato di polizia di Mazara del Vallo (Tp) Antonio Sfamemi. E ciò a seguito di quanto dichiarato da Genchi, nel 2012, davanti il Tribunale di Marsala, nel processo per il sequestro della piccola Denise Pipitone, scomparsa da Mazara il primo settembre 2004. A Genchi, la Procura marsalese aveva affidato l’esame dei tabulati telefonici…

Genchi assolto dall’accusa di diffamazione

Il Mattino - 17 febbraio 2016 - di Redazione

Il consulente informatico Gioacchino Genchi e il giornalista Edoardo Montolli sono stati assolti oggi dall'accusa di diffamazione a mezzo stampa dalla prima sezione della Corte d'appello di Milano, presieduta dal giudice Ivana Caputo, «perché il fatto non costituisce reato». Il procedimento era nato dalla denuncia dei magistrati Tommaso Picazio e Giuseppe Cascini, quest'ultimo ex segretario dell'Associazione nazionale magistrati, su un passaggio del libro 'Il caso Genchì ritenuto diffamatorio. Questo passaggio riprendeva un articolo pubblicato dal giornalista Carlo Vulpio, che era stato ripreso dai due autori nel libro. Montolli era stato…

Processo Why Not, assolto de Magistris. Ora non rischia più di essere sospeso

Assolto anche Gioacchino Genchi, consulente dell'allora pm quando era in servizio presso la Procura di Catanzaro

Repubblica - 22 ottobre 2015 - di Dario Del Porto

Luigi de Magistris non dovrà più indossare i panni da "sindaco di strada". La Corte d'Appello di Roma lo ha assolto con la formula «perché il fatto non sussiste» dall'accusa di abuso d'ufficio nel processo sul caso Why Not. E il verdetto, emesso intorno ieri sera intorno alle 19.30 dopo un'ora di camera di consiglio, scioglie definitivamente il nodo legato all'applicazione della legge Severino. La sentenza infatti fa venir meno il presupposto per la sospensione prevista dalla normativa, dunque de Magistris potrà concludere il mandato senza interruzioni. I giudici di…

Why not: gup assolve Genchi, non ha calunniato consulente Pm

AGI - 27 settembre 2012 - di Redazione

ROMA - L'esperto informatico Gioacchino Genchi è stato assolto, perché il fatto non sussiste, dal gup del tribunale di Roma, Riccardo Amoroso, dall'accusa di aver calunniato il consulente della procura Massimo Bernaschi nell'ambito dell'inchiesta 'Why not'. La sentenza, sollecitata dal pm Francesco Dall'Olio, è giunta al termine del giudizio abbreviato condizionato all'acquisizione di documenti presentati dalla difesa di Genchi e all'audizione dello stesso Bernaschi che si è attribuito la paternità di una relazione sull'analisi di alcuni tabulati telefonici, riferito alle utenze di alcuni parlamentari, che gli investigatori pensavano provenisse dall'archivio…

Genchi non diffamò Saladino

Il Moralista - 15 luglio 2012 - di Francesco Maria Toscano

Ai tempi del processo “Why Not”, Antonio Saladino, uomo di punta della Compagnia delle Opere in Calabria, conobbe una probabilmente non richiesta notorietà. Individuato come elemento centrale di una inchiesta che non “s’aveva da fare”, Saladino finì sotto la luce abbagliante dei riflettori.   Memorabile la sua espressione di stupore immortalata dalle telecamere di Annozero durante una delle tante puntate dedicate al caso in oggetto. Tutta la stampa progressista, illuminista, disinteressata e garantista, ricorderete, fece a gara nel colpire un’inchiesta che toccava le sfere più alte del potere italiano.  …

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