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ROMA – L’esperto informatico Gioacchino Genchi è stato assolto, perché il fatto non sussiste, dal gup del tribunale di Roma, Riccardo Amoroso, dall’accusa di aver calunniato il consulente della procura Massimo Bernaschi nell’ambito dell’inchiesta ‘Why not’.
La sentenza, sollecitata dal pm Francesco Dall’Olio, è giunta al termine del giudizio abbreviato condizionato all’acquisizione di documenti presentati dalla difesa di Genchi e all’audizione dello stesso Bernaschi che si è attribuito la paternità di una relazione sull’analisi di alcuni tabulati telefonici, riferito alle utenze di alcuni parlamentari, che gli investigatori pensavano provenisse dall’archivio di Genchi.
‘Si è finalmente conclusa in modo positivo – ha commentato Genchi – una vicenda che si sarebbe dovuta chiudere molto tempo prima. Ma la procura non mi ha mai voluto interrogare’.
Genchi è, invece, ancora sotto processo a Roma assieme all’ex pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, attuale sindaco di Napoli, per aver acquisito illecitamente nel 2006, cioè senza la necessaria autorizzazione delle camere di appartenenza, le utenze di alcuni esponenti politici. Accusa che i due imputati, che rispondono di concorso in abuso d’ufficio, hanno sempre respinto con forza. (AGI)
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