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CALTANISSETTA – Dopo un nuovo interrogatorio in carcere è stato rimesso in libertà stamane Cosimo Corrao, di 24 anni, il testimone arrestato dopo l’udienza di ieri in corte di assise nel processo per la strage di via D’Amelio nella quale furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. Corrao, che lavorava alle dipendenze di Giuseppe Orofino, uno dei quattro imputati del processo, ieri in aula aveva dichiarato che l’officina era rimasta chiusa il giorno precedente la strage (avvenuta il 19 luglio 1992). Durante le indagini preliminari Corrao aveva dichiarato il contrario, ma in aula ha negato la contraddizione affermando che erano stati gli investigatori e il pubblico ministero a travisare le sue affermazioni. Per questo, dopo l’udienza, i pubblici ministeri Carmelo Petralia e Annamaria Palma ne hanno ordinato l’arresto per false dichiarazioni e calunnia. Interrogato successivamente in carcere dagli stessi magistrati il teste ha ritrattato la nuova versione ed essendo venuti meno gli elementi d’accusa è stato scarcerato. Oggi intanto la corte di assise ha ascoltato ancora la testimonianza del funzionario di polizia Gioacchino Genchi, esperto in telecomunicazioni, che ha eseguito due consulenze per conto del pubblico ministero durante le indagini preliminari. Genchi ha fornito alcuni chiarimenti, rispondendo alle domanda degli avvocati. (ANSA).
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