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Trecentotrenta arresti, altre 4 misure cautelari, le cosche di ‘ndrangheta del Vibonese smantellate insieme alle loro articolazioni nel mondo imprenditoriale e politico, a iniziare da quel Giancarlo Pittelli, ex senatore di Forza Italia e passato nel 2017 a Fratelli d’Italia, ritenuto la ‘cerniera’ verso i mondi con cui la famiglia Mancuso, mentre “assoggettava e opprimeva” il territorio, voleva fare affari. Estesi, estesissimi, come dimostra la vastità dell’inchiesta condotta dalla procura di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri che ha messo insieme un puzzle con 416 indagati e persone fermate in 11 regioni italiane dalla Lombardia alla Sicilia, oltre che in Germania, Bulgaria e Svizzera. Tre anni e mezzo di lavoro condotto dalla magistratura e dai carabinieri, compreso il Ros, per la “più grande operazione dopo quella che porto al maxi-processo di Palermo a Cosa Nostra”, ha spiegato Gratteri. Per la “eccezionale gravità” delle contestazioni in 3 casi è stato disposto il carcere anche per gli ultra 70enni.
Pittelli, l’uomo cerniera tra cosche e politica
Contestata anche all’avvocato ed ex senatore Pittelli che, secondo gli investigatori, “avrebbe messo sistematicamente a disposizione dei criminali il proprio rilevante patrimonio di conoscenze e di rapporti privilegiati con esponenti di primo piano a livello politico-istituzionale, del mondo imprenditoriale e delle professioni, anche per acquisire informazioni coperte dal segreto d’ufficio e per garantirne lo sviluppo nel settore imprenditoriale”. Dalle indagini sarebbero emersi anche i rapporti diretti tra Pittelli, iscritto al Grande Oriente d’Italia, e Luigi Mancuso, uno dei boss dell’omonima cosca.
Pittelli e l’inchiesta “Poseidone”
L’ex consulente informatico Gioacchini Genchi, oggi avvocato, nelle inchieste catanzaresi Why Not, Toghe lucane e Poseidone, stava aiutando il pm Luigi de Magistris a ricostruire la cosiddetta Nuova P2, cioè il trasversalissimo cupolone politico-affaristico-massonico-giudiziario che tiene in scacco l’Italia. Una piovra che affratella esponenti del centro, della destra e della sinistra. Infatti, nel giugno del 2007, il procuratore Mariano Lombardi toglie a de Magistris l’inchiesta Poseidone, il cui principale indagato è il suo amico Pittelli, all’epoca senatore forzista e socio in affari del figlio della moglie, che lavorava nel suo studio.
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