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Internet lento, Telecom assolta

Repubblica - 2 novembre 1999 - di Salvo Palazzolo

«Internet è troppo lento e il collegamento si interrompe di continuo. Intervenga la magistratura». La Grande Rete entra per la prima volta da imputata in un’aula di giustizia dalla «porta» di Agrigento: il giudice istruttore della città dei Templi è stato chiamato da un provider, una società di servizi internet, a verificare se la Telecom avesse effettivamente fornito i collegamenti richiesti. Con una procedura d’urgenza prevista dal codice di procedura civile, la «Corisoftware» ha chiesto al giudice istruttore Giancarlo Triscari «di attivare il Cdn, circuito diretto numerico, in luogo dell’attuale Frame Relay». La società sostiene di aver richiesto e pagato per un collegamento diretto fra la sua sede di San Biagio Platani e il «Pop» Telecom più vicino: «Non possiamo dunque accettare un collegamento virtuale», ha ribadito Luigi Marraccini, titolare della «Corisoftware», al giudice. «Nessuna irregolarità, il circuito diretto è stato istallato», ha replicato in udienza il rappresentante della Telecom. Un processo ad Internet e ai suoi gestori non poteva naturalmente avere soltanto i classici protagonisti delle aule di giustizia. Hanno fatto così la loro comparsa gli esperti della Grande rete. Il giudice ha nominato il suo consulente, il direttore del centro elettronico interregionale della Polizia, Gioacchino Genchi; le parti hanno fatto altrettanto. Il verdetto del giudice ha dato ragione alla Telecom. E mette così uno dei primi mattoni di questa materia tutta da costruire. Il processo di Agrigento è destinato a diventare pietra miliare di tutte le controversie che da Internet finiranno nelle aule di giustizia. Nella sua relazione, il consulente del giudice non si è infatti limitato a dipanare la questione ma ha stilato un vero e proprio vademecum su Internet, a disposizione di magistrati e avvocati.