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PALERMO – ”Non ho formulato ai giudici della Corte d’assise d’appello alcuna ‘tesi’ ne’ ‘ipotesi’ riguardanti le indagini sulla strage di via D’Amelio”. Lo afferma il vice questore Gioacchino Genchi, che il 23 maggio scorso ha deposto nel processo ”Borsellino bis”.
‘‘Mi sono limitato – afferma Genchi – a rispondere alle incalzanti domande delle parti processuali, e più direttamente del Presidente della Corte, sulle circostanze per le quali era stata disposta la rinnovazione del dibattimento e la mia citazione testimoniale”.
”Il contenuto della deposizione – prosegue – ha riguardato fatti e circostanze oggettive da me rilevate ed attività d’indagine da me partecipate fino ai primi di maggio del 1993 (pochi giorni prima del fermo dell’indagato Pietro Scotto), delle quali ho riferito su quanto di mia conoscenza, in ciò adempiendo ad un preciso dovere morale ed agli obblighi giuridici fissati dalla legge”.
Genchi ricostruisce la sua deposizione in aula e afferma che ”l’esame testimoniale, protratto per l’intera udienza, si è svolto nella più assoluta compostezza e regolarità. Non sono state formulate osservazioni, ne’ opposizioni formali delle parti, ed il verbale dell’udienza rimane l’unica fonte di verità di quanto effettivamente riferito in quella sede”. (ANSA)
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