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Il cellulare tradisce i rapinatori in manette la banda dei Tir

Dall'indagine viene fuori il nome di un avvocato già sotto processo per un giro di usura

Repubblica - 5 luglio 2005 - di Alessandra Ziniti

Il numero dell'avvocato balza fuori dai tabulati di un telefonino il giorno dopo il colpo. Gli investigatori lo conoscono già. Si chiama Antonino Garofalo e con i mobili ci ha sempre fatto affari. Almeno a giudicare dall'inchiesta che, nel febbraio del 97, lo portò in carcere per un giro di usura legato proprio alla compravendita di mobili, giro al quale Cosa nostra non era affatto estranea. A chiamare l'avvocato, la mattina successiva alla rapina con sequestro di un Tir di mobili sbarcato a Palermo dal nord Italia è Gaetano Di…

Assalti ai tir, venti arresti

I mezzi rubati finivano in un garage giudiziario, a capo della banda c'era Vito Cuccia titolare di un deposito convenzionato. I proprietari dei camion spesso lasciano le carcasse che fruttano altri soldi - La criminalità scopre un nuovo affare che frutta miliardi. Grazie anche a complicità insospettabili

Repubblica - 4 dicembre 2001 - di Salvo Palazzolo

Un grande orecchio elettronico ha svelato l'ultimo miliardario affare del crimine a Palermo, le rapine ai tir. I cellulari utilizzati dai malviventi hanno detto più della confessione di un pentito: le centrali telefoniche e i ripetitori disseminati per la città hanno registrato fedelmente tutti i contatti e persino i percorsi. Così, la polizia ha scoperto una banda di 13 persone che godeva di complicità insospettabili, quelle del titolare di un deposito giudiziario, Vito Cuccia. L'ordinanza di arresto, firmata dal gip Renato Grillo, si fonda sulla maxiconsulenza tecnica dell'esperto informatico della…