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Processo Agostino, Genchi: “Accertai che il telefono di Scotto chiamava Castello Utveggio”

Dagli accertamenti sui fratelli Scotto allo scontro con La Barbera per la fretta di chiudere le indagini su via d’Amelio, parla l’ex consulente informatico

Antimafia Duemila - 11 marzo 2023 - di Karim El Sadi

Gaetano Scotto, boss dell’Acquasanta, imputato per l’omicidio del poliziotto Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, avrebbe chiamato, nei mesi precedenti alla strage di via d’Amelio, al telefono di Castello Utveggio, da dove un tempo si ipotizzava fosse stato premuto il telecomando che azionò l’autobomba che uccise Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta il 19 luglio 1992. A sostenerlo è Gioacchino Genchi, oggi avvocato, ex poliziotto ed ex esperto informatico più volte chiamato a collaborare da diverse Procure in delicate indagini. Genchi è stato sentito ieri dall’avvocato di parte civile Fabio Repici nell’ambito del processo sull’omicidio Agostino…

Ex consulente Genchi: “Intercettazioni necessarie ma molte sono inutili”

Adnkronos - 7 dicembre 2022 - di Elvira Terranova

"Il problema vero non è quello di ridurre le intercettazioni, ma di farle bene e solo se servono davvero. Troppe volte sono state attivate intercettazioni inutili, solo per insipienza e sciatteria degli inquirenti. Come quella volta che fu intercettato dalla Polizia, solo per caso, un noto magistrato, nel corso di una attività di indagine...". A dirlo, in una intervista all'Adnkronos, è Gioacchino Genchi, l'ex funzionario di Polizia e noto consulente informatico di numerose Procure, oggi avvocato penalista con casi seguiti in tutta Italia. "Il tema delle intercettazioni è molto più…

Ex poliziotto: “Quando Elisabetta insistette per andare a Capaci”

Adnkronos - 9 settembre 2022 - di Elvira Terranova

"Ricordo perfettamente quei momenti convulsi, quando, pochi giorni dopo la strage di Capaci, chiamò in Questura la Prefettura dicendo che avevano fatto sapere dal Ministero degli Esteri che la Regina Elisabetta voleva recarsi personalmente sul luogo della strage. Noi cercammo in tutti i modi di sconsigliare quella visita. Ma non ci fu nulla da fare. Volle andarci". A raccontare all'Adnkronos questo aneddoto è Gioacchino Genchi, ex vicequestore aggiunto, oggi avvocato, che il 28 maggio del 1992 organizzò, con la Prefettura, la visita della Regina Elisabetta sul luogo della strage di…

Così la Cartabia ha congelato la “giustizia a orologeria”

Lo stop alle conferenze stampa show irrita Gratteri. Intercettazioni, il Copasir avvisa: ci sono troppe ombre

il Giornale - 4 settembre 2022 - di Felice Manti

Chi pensava che qualche inchiesta a orologeria avrebbe potuto condizionare la campagna elettorale finora è rimasto deluso. Merito (o colpa...) della riforma del ministro della Giustizia Marta Cartabia, che ha di fatto ridimensionato le conferenze stampa show vietando la diffusione dei nomi degli arrestati, costringendo perfino Nicola Gratteri l'altro giorno a mordersi la lingua dopo la maxi operazione che ha portato a 202 arresti «di presunti innocenti», tra cui il sindaco di Rende Marcello Manna, presidente di Anci Calabria. La conferenza è stata convocata, annullata e ripristinata tra le doglianze…

«Quanti processi a rischio. Serve una vera riforma su intercettazioni e trojan»

L’allarme dell’esperto: «Brogliacci manipolabili senza una corretta documentazione degli audio»

il Giornale - 7 agosto 2022 - di Felice Manti

«Con i trojan è stata fatta carne da macello e sono state violate innumerevoli norme processuali, che rendono tutt’altro che genuine quelle acquisizioni, che non potranno che essere dichiarate inutilizzabili». Per anni Gioacchino Genchi è stato considerato (a torto) il grande orecchio delle Procure. Dicevano che aveva intercettato 350mila persone e che il suo archivio informatico fosse pieno di segreti. Doveva essere «il più grande scandalo della Repubblica». Ma Genchi non ha mai intercettato nessuno, si è sempre limitato ad analizzare, sempre dietro incarichi ufficiali, quelle svolte dalle forze dell’ordine.…

“Non violò i dati personali”. Genchi assolto dopo 13 anni

Perito dei pm di Catanzaro, fu indagato nel 2009 per aver acquisito tabulati dell’ex viceprocuratore antimafia Cisterna: “Non è reato”

il Fatto Quotidiano - 16 giugno 2022 - di Antonio Massari

  Ha rinunciato alla prescrizione e dopo 13 anni, il Tribunale di Palermo gli ha dato ragione: Gioacchino Genchi è stato assolto in primo grado, perché il fatto non costituisce reato.   Tredici anni dopo l’apertura del fascicolo (era il 2009) Genchi ha cambiato mestiere: oggi svolge la professione di avvocato penalista. All’epoca dei fatti era per un consulente informatico richiesto da molte Procure italiane sin da quando, nel 1992, iniziò a collaborare con Giovanni Falcone e successivamente, con la Procura di Palermo, si occupò delle stragi di Cosa Nostra.…

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