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VIGILANTE UCCISO DURANTE RAPINA A PALERMO, RIDOTTE CONDANNE

Ansa - 16 giugno 2004 - di Redazione

PALERMO – I giudici della terza sezione della corte d’assise d’appello hanno ridotto le condanne ai quattro imputati accusati di avere fatto parte della banda che il 3 agosto 2001 eseguì il colpo alla banca mercantile di Villagrazia a Palermo, durante la quale venne assassinato Francesco Mannino, la guardia giurata che era in servizio all’istituto di credito.

La pena di 16 anni è stata inflitta a Giovanni De Francisci, Agostino Romano e Carlo Ferrante, che in primo grado erano stati condannati a 18 anni dal gup Florestano Cristodaro.

Ridotta la pena a 12 anni anche per Carlo Stancanelli che aveva avuto in primo grado 14 anni e 10 mesi. Gli imputati erano stati arrestati dalla polizia a poche ore dalla rapina.

Altri complici sono processati in passato davanti ai giudici della corte d’assise: tra questi vi sono i fratelli Giuseppe ed Andrea Colombo, ritenuti gli organizzatori della rapina. Nella vicenda è stato coinvolto anche un poliziotto, Marcello La Cara, condannato lo scorso anno a due anni di carcere per favoreggiamento. L’agente, all’epoca in servizio al reparto scorte, avrebbe fornito alla banda le divise della polizia, lampeggianti e palette ed avrebbe inoltre fornito appoggio logistico ai fratelli Colombo.

Oltre al colpo all’istituto di credito di Villagrazia i rapinatori avrebbero messo a segno altre 17 rapine, di cui 15 ad autotreni. A mettere gli investigatori sulle tracce della banda fu la confessione di uno dei giovani arrestati subito dopo il colpo, Giusepe Maggi, che ammise l’assassinio della guardia giurata e fece il nome dei suoi complici. Il ragazzo morì suicida in carcere qualche mese dopo. Alle rivelazioni del detenuto seguì l’analisi dei tabulati telefonici delle persone da lui accusate, compiute dal vice questore Gioacchino Genchi, consulente della procura. Attraverso il suo lavoro è stato possibile stabilire, al momento della rapina alla banca mercantile, la presenza nella zona degli imputati che sono stati condannati. L’esame del traffico telefonico ha inoltre consentito ai magistrati di fare luce sugli altri responsabili della rapina. (ANSA)