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Una lettera per Genchi

il Riformista - 7 novembre 2007 - di Riccardo Arena

Di seguito la lettera aperta di Riccardo Arena pubblicata sul Riformista dopo che questi aveva diffuso attraverso il sito Radiocarcere.com la consulenza “Bisignani” redatta da Gioacchino Genchi nell’ambito dell’inchiesta “Why Not” del pm Luigi de Magistris. Fatto che ha creato un notevole polverone in quanto l’indagato Luigi Bisignani è risultato in contatto con il cellulare del ministro della giustizia Clemente Mastella. Questa lettera rappresenta la conferma che Arena si è scusato ed ha chiarito di avere ricevuto la consulenza “la sera del 26 luglio, da uno dei legali di un indagato” e di essere “incorso nel noto errore di pubblicare i cellulari di membri del governo”,  fra cui il cellulare di Mastella.

 

Caro dottor Genchi, ho letto la sua intervista sul “Venerdì di Repubblica” e il suo blog. Ho notato un suo notevole sforzo investigativo nel capire come ha fatto Radio Carcere ad avere la consulenza da lei redatta nell’indagine Why Not. Purtroppo, vedo che lei non segue Radio Carcere su Radio Radicale e sul Riformista, perché è un fatto che ho chiarito più volte. Tuttavia per evitarle di avventurarsi in ipotesi di trappole, complotti e via dicendo, le dico come è andata. Deve sapere che la consulenza mi è stata data, la sera del26 luglio, da uno dei legali di un indagato, che era rimasto veramente stupito dalla stranezza di tale atto. Mi ricordo che mi ripeteva che tutto sembrava fuorché una consulenza e che non capiva quale valore avesse. Fatto poi affermato anche dal Tribunale del Riesame, la cui ordinanza ho pubblicato sul sito www.radiocarcere.com. Inizialmente, seppur sconcertato dalla lettura della consulenza, avevo deciso, com’è mio costume, di non pubblicarla. Poi, il 27 luglio ho letto un articolo di “Panorama” che, inspiegabilmente, dava conto del contenuto della consulenza. Ho deciso quindi di pubblicarla nella sua interezza su radiocarcere.com, per fornire una informazione completa. Purtroppo sono incorso nel noto errore di pubblicare i cellulari di membri del governo che inspiegabilmente erano contenuti nella consulenza. Nessuna trappola, solo un banale errore. Ora, vista la sua solerzia e avendole chiarito l’arcano, mi farebbe cosa gradita se riuscisse a scoprire come “Panorama” sia venuto in possesso dell’atto quando era ancora coperto da segreto e come abbia avuto il verbale dell’interrogatorio di Pino Tursi Prato, anche questo coperto da segreto. La ringrazio per quanto potrà fare per me. Distinti saluti.

Riccardo Arena

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Qui la risposta di Gioacchino Genchi nel sito Radiocarcere.com il 30 novembre 2007:

 

Gentile avv. Riccardo Arena,

leggo solo ora la sua lettera su “il Riformista” del 07-11-2007 e mi premuro a risponderle.

Non ho mai ipotizzato alcun complotto da parte sua, posto che ho immediatamente dedotto – come ho scritto – che la copia della mia relazione, da lei diffusa, non poteva che provenire dalla difesa dell’indagato, che legittimamente poteva farne l’uso che riteneva più opportuno.

Se ha avuto modo di ascoltare una mia intervista a “Radio Padania” – in cui è pure intervenuto in diretta l’ex ministro Castelli – ho sin da subito dato atto ai difensori dell’indagato Bisignani, di avere correttamente articolato le loro osservazioni, nel cui merito mi consenta di non soffermarmi.

Ogni attività d’indagine ed ogni azione o osservazione difensiva, che viene considerata nell’ambito del processo penale, appartiene al normale esercizio dell’attività giurisdizionale ed al confronto delle parti.

Altra cosa sono le diffamazioni e le speculazioni che all’esterno del processo possono essere fatte, vuoi a favore, vuoi contro gli indagati.

Che lei ci creda o no, in nessuna indagine – nemmeno in presenza di omicidi cruenti, stragi, reati di pedofilia, ecc. – ho trasfuso sentimenti e impressioni personali, nella valutazione e nella considerazione degli elementi, che ero chiamato ad analizzare e confrontare, sul conto degli indagati.

Non ho mai inteso, in questo senso, nemmeno in via ipotetica, immaginare che lei, o la sua testata, abbiate potuto agire in mala fede.

Semmai – mi consenta – sono stati altri poco cauti, nel gridare allo scandalo, e dare a destra e a manca del “mascalzone”, a me, o a lei, o a tutti e due.

Come io avevo già ipotizzato, lei ha legittimamente ricevuto un atto processuale ed ha ritenuto di pubblicarlo, dimenticando solo di obliterare i numeri del cellulare di Mastella e se mi consente ancora, pure il mio.

Quanto poi alle critiche che lei ha voluto muovere alla mia relazione, ritengo che queste rientrino nella sua libera manifestazione di pensiero, che come tale ho apprezzato, pur non condividendo alcune osservazioni.

La competizione sulla “pantegana d’oro”, anzi, mi ha pure divertito.

Per il resto mi permetto di farle presente che, chi come me – anche se per poco tempo – ha indossato la “toga” da avvocato, non può che convenire con lei che una “giustizia giusta”, amministrata “in nome del popolo”, debba trovare nei mezzi di informazione il più accurato vaglio critico, per un controllo popolare e democratico dell’azione giurisdizionale, che deve essere costante.

Per uno che come me che ascolta “Radio Radicale” da quando era bambino e che segue con attenzione tutte le rubriche sui processi e sulla giustizia, le sue considerazioni – anche se autorevoli ed apprezzabili – sfondano solo una porta aperta.

Per quanto riguarda “Panorama”, mi pare già di avere sufficientemente dimostrato di non avere nulla a che spartire con quel settimanale, eccetto il pagamento dell’abbonamento annuale, che corrispondo sin dai tempi di Giuliano Ferrara.

Pure io, come lei, ho letto per la prima volta, sul sito di Panorama, il verbale di Pino Tursi Prato e mi sono non poco meravigliato.

Se vuole che le dica come la penso, ritengo questa sia stata una ulteriore trappola, nei confronti del dr. Luigi de Magistris. Non saprei dare altra spiegazione.

Se poi ha letto con attenzione quel verbale, noterà pure che fra i redattori non v’è il mio nome.

Come le dicevo, io non sapevo nulla di quell’atto, fino a quando non l’ho visto sul Web.

Spero che lei mi creda per quello che le dico, consapevole anche della responsabilità che mi assumo nel farlo.

Se vuole avere ulteriori conferme di quelli che possono essere i miei rapporti con “Panorama”, legga negli due ultimi numeri gli articoli di Iannuzzi e si toglierà ogni dubbio.

La risposta a quegli articoli la trova sul mio blog: http://gioacchinogenchi.blogspot.com/2007/11/di-iannuzzi-un-attestato-di-perbenismo.html.

Da quella risposta e dagli altri post del Web, potrà pure meglio approfondire alcuni aspetti della mia attività professionale che, per come mi sono accorto da alcuni suoi commenti, le sono poco chiari.

Altri particolari li troverà nell’atto di citazione dell’azione civile, che mi accingo ad intraprendere, nei confronti dell’autore degli articoli (Iannuzzi) e gioco forza (e mio malgrado) anche contro Panorama.

Spero, questo, le servirà a dissipare ogni dubbio, sui miei rapporti con Panorama.

Complimenti ancora per il suo sito e per le sue iniziative civili, che seguo con vivo interesse.

Cordiali saluti

Gioacchino Genchi