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SANTA ELISABETTA. Ultimo atto dell’istruttoria dibattimentale del processo “Sicania”, scaturito dall’omonima inchiesta che, nel maggio del 2006, ha portato in carcere i presunti affiliati di Cosa Nostra nella zona montana. Sul banco degli imputati, nello stralcio ordinario, il ventottenne sabettese Francesco Fragapane, considerato dalla Dda ai vertici del clan, i sabettesi Stefano, Vincenzo e Giuseppe Fragapane, rispettivamente di 30, 61 e 60 anni; Alfonso Milioto, 43 anni e Stefano La Porta, 58 anni, anche loro di Santa Elisabetta. Tutti sono accusati di associazione mafiosa ad esclusione di Stefano Fragapane che risponde solo di illecita concorrenza. Per tutta la giornata di ieri, nell’aula sette del palazzo di giustizia, ha deposto il perito Gioacchino Genchi che ha curato l’attività di ascolto di tutte le utenze telefoniche a disposizione degli imputati durante le indagini preliminari. Il consulente ha coordinato pure, per conto della Direzione distrettuale antimafia, la lunga e complicata attività di intercettazione ambientale. Nel corso della precedente udienza, due settimane fa, ha ricostruito la vicenda del castelterminese Raimondo Pona, 58 anni, finito in carcere nel blitz del maggio del 2006 perché la sua voce era stata attribuita, in un primo momento, a quella sentita all’interno del casolare dei Fragapane a Santa Elisabetta. Secondo l’accusa originaria avrebbe partecipato ad una riunione operativa della famiglia mafiosa. Successivi accertamenti hanno portato alla conclusione che la voce non era in realtà la sua e fu prosciolto. La nuova deposizione di Genchi è proseguita fino alla serata di ieri in relazione a tutta l’attività di intercettazione. Il perito è stato prima interrogato dai pubblici ministeri Gemma Miliani e Rita Fulantelli. Poi è stata la volta degli avvocati della difesa Antonino Gaziano, Salvatore Pennica ed Enrico Quattrocchi e di quelli delle parti civili, Tiziana Cacciatore e Giuseppe Sciarrotta. La complessa attività riassunta nelle ultime due udienze sarà di particolare importanza per individuare i rapporti fra gli imputati e le contestazioni di associazione mafiosa che vengono fatte. Il presidente della prima sezione penale Antonina Sabatino (a latere Silvia Franzoso e Laura Petitti) predisporrà un calendario per la requisitoria dei pubblici ministeri e le conclusioni di parti civili e difese.
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