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PALERMO – Un latitante è stato arrestato dalla polizia venerdì scorso a Palermo mentre, con una cassata tra le mani, si recava a fare gli auguri di Pasqua al proprio legale. A finire in manette, con l’accusa di detenzione illegale di armi e di munizioni, è stato Fabio La Barbera, 28 anni, pregiudicato ritenuto vicino alla cosca di Corso dei Mille, sospettato di essere l’armiere della banda specializzata in alcune rapine ai Monopoli di Stato.
La vicenda giudiziaria di La Barbera, dai contenuti alquanto rocamboleschi, parte nel gennaio scorso, quando il giovane si dà alla latitanza, dileguandosi dagli uffici della polizia, dove si era presentato spontaneamente, intuendo di essere coinvolto nell’indagine sulle rapine, con l’obiettivo di scongiurare una perquisizione nella propria abitazione.
Proprio in Questura, mentre attende di essere ricevuto, La Barbera scopre casualmente che la tanto temuta perquisizione è in corso, capisce di essere stato ‘incastrato’ e si dà alla fuga. Nell’appartamento del latitante, nel frattempo, i poliziotti sequestrano armi, passamontagna, divise della polizie, palette, guanti di lattice e denaro. Il coinvolgimento dell’indiziato con la banda delle rapine ai Monopoli per gli inquirenti non è più solo un sospetto.
Comincia la caccia al fuggiasco. Gli investigatori tengono d’occhio alcuni sospetti, sotto la supervisione di Gioacchino Genchi, consulente informatico della Procura di Palermo, esaminano i tabulati dei presunti componenti della banda, scoprono numerose telefonate indirizzate ad una ragazza che è la fidanzata di La Barbera; attraverso l’utenza della donna risalgono al cellulare del latitante.
Ma lui, il presunto armiere, dimostra prudenza: smette di usare il telefonino, impone alla sua ragazza di fare lo stesso, le vieta di chiamarlo. La ragazza intanto, si reca a Roma per lavoro, acquista un cellulare nuovo di zecca e intrattiene una nuova relazione sentimentale con un giovane conosciuto nella capitale. La polizia non la perde d’occhio, individua la nuova utenza, intercetta tutte le chiamate, attendendo pazientemente una traccia che possa portare al pregiudicato. Questa arriva con una clamorosa distrazione della ragazza che, forse per errore, nei giorni scorsi chiama il latitante usando il cellulare intercettato. Lui, ignaro del rischio che sta correndo, le racconta: ”Alla vigilia di Pasqua porterò la cassata al mio avvocato”. Proprio a pochi passi dallo studio del legale, nel centro di Palermo, La Barbera viene bloccato, il giorno di Venerdì Santo, con la cassata ancora tra le mani.
Ma la vicenda ha avuto anche un risvolto sentimentale. Quando ha saputo che la sua donna lo tradiva, il giovane non ha potuto trattenere parole di ringraziamento per i poliziotti: ”Grazie a voi – ha commentato – evito un matrimonio, già fissato per ottobre, che sarebbe stato la mia rovina”. (ANSA)
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