CONTATTA LO STUDIO
Pbx con ricerca automatica: 0692959901
WhatsApp: +39 335238128
Telegram: @gioacchinogenchi
PALERMO – Alcuni boss della cosca mafiosa di Misilmeri avrebbero utilizzato fra il ’93 ed il ’94 il telefonino di Giovanni La Lia, 37 anni, allora presidente del club Forza Italia di Misilmeri. Il dato è emerso oggi nel corso del processo ai presunti affiliati a Cosa nostra che si svolge davanti ai giudici della corte d’assise.
La vicenda è stata ricostruita dal consulente dell’accusa, il vice questore Gioacchino Genchi, che ha deposto in aula. Rispondendo alle domande del pm Michele Prestipino, Genchi ha precisato che il cellulare intestato a La Lia sarebbe stato utilizzato dal gennaio ’93 a febbraio del ’94 dai boss Piero Lo Bianco, Pietro Correnti, Salvatore Benigno e dal macellaio Giovanni Tubato, quest’ultimo ucciso lo scorso anno dalla mafia. Secondo l’accusa dalla macelleria di quest’ultimo sarebbe transitato l’esplosivo utilizzato per le stragi del ’93. La Lia, cugino del boss Lo Bianco, aveva sostenuto nel ’94 che il cellulare era rimasto sempre in suo possesso. L’allora presidente del club ‘azzurro’ ha ricordato di aver conosciuto Angelo Codignoni, ‘uomo di fiducia di Berlusconi e segretario nazionale dell’associazione nazionale Forza Italia, e il deputato Gianfranco Miccichè, nei primi giorni di febbraio del ’94, in occasione di un incontro dei presidenti dei club, tenutosi a Palermo, all’hotel San Paolo’. (ANSA).
© 2016 STUDIO LEGALE GIOACCHINO GENCHI – All Right Reserved | Privacy Policy | Cookie Policy – Web Design by Halloweb