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DELL’UTRI: LODO SCHIFANI; PM: TRE ARTICOLI INCOSTITUZIONALI

PALERMO, L'ECCEZIONE SOLLEVATA IN APERTURA DI UDIENZA

Ansa - 22 dicembre 2003 - di Redazione

PALERMO – I pm Antonio Ingroia e Domenico Gozzo hanno proposto eccezione di incostituzionalità per tre articoli del lodo Schifani, utilizzati dai giudici che stanno processando il senatore Marcello Dell’Utri (Fi) accusato di concorso in associazione mafiosa. I due pm hanno sollevato la questione in apertura dell’udienza del processo al parlamentare, che si svolge davanti ai giudici della seconda sezione del tribunale di Palermo.

Il collegio, utilizzando quest’appendice del lodo Schifani, ha ritenuto nelle scorse settimane di non acquisire agli atti del processo i tabulati telefonici che fanno riferimento al parlamentare di Forza Italia. I giudici, inoltre, hanno dichiarato l’inutilizzabilità delle dichiarazioni in aula del consulente della procura, Gioacchino Genchi, che aveva analizzato il traffico telefonico di alcune utenze utilizzate da presunti boss mafiosi e collaboratori di giustizia. Genchi aveva evidenziato che c’erano punti di contatto con Dell’Utri.

Il processo è arrivato alla fase conclusiva. Le parti hanno ascoltato tutti i testi e il presidente, Leonardo Guarnotta, deve decidere la data di inizio della requisitoria.

Il senatore Marcello Dell’Utri non è presente in aula.

I giudici della seconda sezione del Tribunale di Palermo si sono riservati di decidere sulla richiesta di eccezione di legittimità costituzionale fatta dai Pm. Il collegio deciderà il 12 gennaio prossimo.

L’avvocato Ennio Tinaglia, parte civile per la Provincia di Palermo ha chiesto al tribunale di revocare l’ordinanza delle scorse settimane con la quale si dichiaravano inutilizzabili i tabulati telefonici che fanno riferimento a Dell’Utri. E proprio su questa decisione del giudice i Pm oggi hanno sollevato l’eccezione. Secondo il legale si potrebbe evitare di far ricorso alla Corte Costituzionale e di conseguenza bloccare il processo accogliendo la dichiarazione dell’imputato fatta la scorsa udienza con la quale dava il consenso per far entrare nel processo i tabulati – che Dell’Utri definisce carta straccia – e quindi proseguire il dibattimento.

La difesa del parlamentare si è rimessa alla valutazione dei giudici sottolineando che concorda con la richiesta di Dell’Utri. (ANSA)