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DELL’ UTRI, LA DIFESA: CONSULENTE FA DEDUZIONI NON OGGETTIVE

Ansa - 4 novembre 2002 - di Redazione

PALERMO – La difesa del senatore Marcello Dell’Utri, commentando le dichiarazioni del consulente Gioacchino Genchi, sentito oggi in aula, sostiene che ”nessuna conversazione o intercettazione riferibile al senatore Dell’Utri fa riferimento all’eventuale pentimento di La Piana e che quanto affermato dal dottore Genchi, è oggetto di sue dichiarazioni, frutto di una sua personale e non oggettiva deduzione”.

Gli avvocati Roberto Tricoli, Enrico Trantino e Francesco Bertorotta, spiegano così il passaggio in cui il consulente della procura fa riferimento a presunte preoccupazioni del parlamentare per la collaborazione con la giustizia di un mafioso.

Genchi, rispondendo alle domande del pm Nico Gozzo, ha ricordato che nell’ottobre 1998 è stata registrata una intercettazione in cui Natale Sartori, un piccolo imprenditore di Milano, parlava con un suo amico, e faceva trasparire il timore per ”il pentimento” di Vincenzo La Piana. La notizia, afferma Genchi, era stata appresa dalle pagine del Corriere della Sera.

Il consulente, spiegando la triangolazione delle telefonate, ha poi fatto riferimento a Dell’Utri sostenendo che il parlamentare ”era preoccupato” per il nuovo pentimento.

La difesa del senatore Marcello Dell’Utri ha inoltre chiesto al tribunale l’acquisizione della consulenza psichiatrica eseguita nei confronti del collaboratore di giustizia Calogero Pulci. Nella scorsa udienza il pentito ha sostenuto di aver visto tra la fine del 1991 e l’inizio del 1992 il boss mafioso Giuseppe ‘Piddu’ Madonia incontrare Dell’Utri in un bar di Milano.

Secondo la consulenza medica, Pulci sarebbe ”inattendibile” e per questo motivo gli avvocati del parlamentare hanno insistito affinché venga acquisita. I pm hanno sostenuto che sarebbe necessario ascoltare in aula il professionista che ha redatto la consulenza, mentre i giudici si sono riservati di decidere.

A problemi di carattere economico è legata, invece, la rinuncia da parte della procura di citare il giornalista francese Jean Claude Zagdoun, noto con lo pseudonimo di Pasquale Calvi, autore dell’intervista a Borsellino. Secondo il pm Nico Gozzo, il professionista vive in Francia e vi sarebbero problemi per il pagamento dell’albergo al quale dovrebbe ricorrere Zagdoun per il giorno della sua testimonianza. La difesa si è opposta, sostenendo che è necessario sentire in aula il giornalista ed il tribunale, contrariamente a quanto detto in precedenza, si è quindi riservato. (ANSA)