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La Procura di Palermo indaga su una presunta rivelazione di segreto compiuta dall’attuale questore di Roma Carmine Esposito nel 2014 quando era questore di Trapani.
La vicenda (già emersa nel provvedimento di arresto del Gip di Caltanissetta contro Antonello Montante del maggio 2018) è ancora tutta da chiarire e riscontrare.
Per questa ragione il pm di Palermo Giovanni Antoci, dopo avere ricevuto la notizia di reato dai colleghi di Caltanissetta, ha iscritto alla fine del 2018 il questore Carmine Esposito per rivelazione di segreto e nei giorni scorsi ha sentito alcuni testimoni.
L’amico di Di Vincenzo aveva pranzato il 1° aprile 2014 al ristorante Charme di Palermo e aveva origliato una chiacchierata di Montante con il questore dal tavolo vicino: “Ebbe modo di udire i due discutere di un sequestro di prevenzione che doveva essere applicato nei confronti di Pietro Funaro, imprenditore del Trapanese”.
La notizia della misura contro Funaro però sarà data dall’Ansa solo 4 mesi dopo, il 5 agosto del 2018. Nel lancio l’agenzia precisa che il sequestro è stato emesso “su proposta del questore”.
L’imprenditore Tedesco, convocato a stretto giro nel 2016, conferma e offre altri particolari ai pm: “Il giorno 1 aprile 2014 mi recai a pranzo in questo locale assieme ad un mio amico, il professore Giovanni M. (….) A un certo punto entrarono nel locale Montante e un altro soggetto, distinto e ben vestito, e si accomodarono nel tavolo ubicato alla mia sinistra. (…) essendo stato sempre molto critico nei confronti del Montante, confesso di essere stato estremamente attento nel cercare di capire il contenuto della conversazione (…) rimasi molto colpito allorché ebbi modo di comprendere che i due stessero discutendo anche di una misura di prevenzione patrimoniale da eseguire nei confronti di un imprenditore di Trapani, Pietro Funaro (…) non avevo letto alcuna notizia stampa su un sequestro eseguito nei confronti del Funaro”.
A quel punto Tedesco offre ai pm la possibilità di cercare qualche riscontro: “Subito dopo essermi allontanato dal locale, inviai un sms all’avvocato Gioacchino Genchi per chiedergli un incontro che in effetti avemmo di lì a poco nello studio di questi (…) a tal proposito produco alla S. V. la stampa di uno ‘screenshot’ del mio telefono cellulare riportante lo scambio di sms avuto con Genchi in quell’occasione”.
Proprio insieme a Genchi, Tedesco riuscì a individuare “chi potesse essere l’interlocutore del Montante”. Tedesco mette le mani avanti sul suo convitato: “Non credo che il professor M. abbia ascoltato la conversazione tra Montante ed Esposito”.
Gli inquirenti, sempre nel febbraio 2016 a Caltanissetta, ascoltano Genchi che conferma la visita di Tedesco quel giorno al suo studio e la ricerca sul web per individuare l’interlocutore di Montante.
Genchi racconta: “Verificammo su internet che non era stata data alcuna notizia di una misura di prevenzione patrimoniale nei confronti di imprenditori del Trapanese sicché la circostanza rafforzò la certezza che i due stessero discutendo di notizie riservate”.
Qualche tempo dopo, racconta sempre Genchi ai pm, Tedesco gli telefonò per segnalargli che il sequestro da 25 milioni contro l’imprenditore Funaro era stato effettuato. Negli articoli si faceva notare che tre mesi prima “Funaro era stato sospeso da Confindustria Trapani in quanto a suo carico c’era una interdittiva antimafia”. Effettivamente già il 29 gennaio 2014 la Prefettura aveva emesso un’interdittiva antimafia e l’impresa Funaro era stata esclusa da una gara.
Esposito è indagato per ragioni di competenza territoriale dal pm di Palermo.Nell’ordinanza di arresto del Gip di Caltanissetta contro Montante (che aveva avuto un’ampia diffusione su internet) l’episodio era citato. Allora era indagato però solo il fratello generale dell’Aisi, ora a processo a Caltanissetta, per altre rivelazioni di segreto a beneficio di Montante che nel frattempo è stato condannato a 14 anni.
Nell’ordinanza del Gip si legge che il 31 marzo i cellulari di Montante e del questore Esposito si scambiano attorno alle 20 e 20 tre sms. Il giorno dopo il cellulare di Montante si sposta da Serradifalco a Palermo e poi aggancia una cella vicina al ristorante Charme dalle 11 e 47 fino alle ore 15 e 21. Nell’informativa si citano altre telefonate tra i due cellulari in quel periodo e una sovrapposizione di celle il 13 maggio 2014. Non c’è riscontro invece sulla presenza del telefonino del questore il primo aprile nella cella del ristorante.
Contattato dal Fatto, il questore ha declinato l’invito a parlare.
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