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Rifiuti, riparte il processo a Sodano

Imputati due ex assessori. Presunte irregolarità su un bando

Giornale di Sicilia - 27 novembre 2008 - di A. CAS.

Comincia oggi, al tribunale di via Mazzini, il processo scaturito dall’inchiesta sulle presunte irregolarità perpetrate nella gestione del servizio di nettezza urbana ad Agrigento. Si tratta del primo atto del dibattimento, davanti ai giudici della seconda sezione del primo collegio penale, dopo il recente rinvio a giudizio deciso dal gup Valerio D’Andria. Imputati l’ex sindacoCalogeroSodano( nella foto) e gli ex assessori della sua giunta Carmelo Settembrino e MarioBaldacchino. Nel corso del processo preliminare si registrarono alcune lungaggini dovute ad un’eccezione sollevata dalla difesa di Sodano, rappresentata dall’avvocato Daniela Posante, con la trasmissione degli atti alla Procura per nullità del decreto di citazione a giudizio. In particolare, a seguito della riformulazione di alcuni capi d’imputazione, le parti avrebbero ricevuto la relativa notifica senza allegati. Pertanto il processo, già vicino alla prescrizione, era ripartito da zero.A trattarlo, inizialmente, era stato il gup Alberto Davico. I tre imputati rispondono, a vario titolo, dei reati di truffa ed abuso d’ufficio. LaProcura, nell’ambito di tale inchiesta, ipotizza presunte irregolarità nella gestione del bando di concorso per l’affidamento del servizio di nettezza urbana e di raccolta differenziata. Il periodo è quello compreso tra il 1997 e il 2004. L’indagine, particolarmente complessa, fu aperta, archiviata e successivamente recuperata a seguito di un esposto di Legambiente. La squadra mobile di Agrigento sequestrò un computer e del materiale informatico dagli uffici della ditta di nettezza urbana aggiudicataria e da quelli di Palazzo dei Giganti. I supporti furono esaminati dal perito Gioacchino Genchi il quale dichiarò che lo stesso bando di concorso, con ogni probabilità, sarebbe stato redatto direttamente dal computer della ditta che poi si aggiudicò l’appalto di oltre un miliardo delle vecchie lire. In origine, nella lista degli imputati, figuravano altre persone, accusate di falso ideologico, per i quali intervenne la prescrizione.

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