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Temi copiati al concorso a giudizio il commissario

Rinviato a giudizio il presidente degli avvocati di Termini - Liborio Sabatino imputato assieme a due aspiranti legali, il caso sollevato da un video

Repubblica - 17 dicembre 2003 - di Salvo Palazzolo

Si farà un processo per i temi copiati al concorso di abilitazione per avvocato. Sul banco degli imputati non ci saranno soltanto due aspiranti legali ma anche uno dei commissari della commissione, l’avvocato Liborio Sabatino, presidente del consiglio dell’Ordine di Termini Imerese. La decisione, arrivata al termine dell’udienza preliminare, è del gip Mirella Agliastro: Sabatino deve rispondere di tentato abuso d’ufficio e di aver violato la normativa del 1925 sui concorsi pubblici. Delle stesse accuse risponde anche uno dei candidati, l’altro è imputato soltanto della violazione sui concorsi. Il caso scoppiò durante le prove scritte, nel gennaio 2001: un aspirante legale, già bocciato due volte, si era portato dietro una telecamera per documentare quelle che riteneva «ingiustizie». Fu bloccato dalla commissione, il nastro venne sequestrato e finì in Procura. Da qui è partita l’indagine del sostituto procuratore Fabrizio Vanorio: poi una perizia grafologica ha confermato che due compiti erano uguali, stesso sviluppo, stessi errori. Alla fine il video non ha provato tutto ciò che si prefiggeva, ma l’inchiesta è decollata comunque. Le testimonianze di alcuni vigilanti hanno messo in risalto il particolare «attivismo» di Sabatino, notato al telefono durante gli esami, per cercare di giungere alla soluzione dei compiti. Una perizia dell’esperto informatico della Procura, il vice questore Gioacchino Genchi, ha chiarito: i tabulati dei cellulari parlano di numerosi contatti, prima e dopo le prove, fra l’avvocato Sabatino e uno dei candidati. Secondo la Procura, e adesso anche secondo il gip Mirella Agliastro, tanto basta per giungere al rinvio a giudizio. Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Termini si è sempre dichiarato innocente. In aula il suo legale Ninni Reina ha criticato la ricostruzione della Procura. «E’ priva di riscontri», ha detto. «C’era anche un problema di utilizzabilità delle dichiarazioni di due testi d’accusa – ribadisce il legale – faremo valere le nostre ragioni al processo». A occuparsi del caso sarà la prima sezione del tribunale di Palermo. Prima udienza, il 5 marzo 2004.