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La tentazione di Pasqua ha tradito un altro latitante. La famiglia, i regali: il capo della polizia aveva messo in allerta tutte le questure, qualcuno ci casca sempre. I più esperti restano però rintanati nei propri covi; Fabio La Barbera, invece, ricercato per detenzione illegale di armi, ha commesso il fatale errore. Assecondando la tradizione tutta siciliana di regalare dolci, venerdì stava andando dal suo legale con tanto di cassata sotto braccio. Ma è stato bloccato dagli investigatori della sezione Volanti. In realtà La Barbera e i suoi più stretti congiunti erano sotto controllo da parecchie settimane, da quando il nome del pregiudicato si era imposto con forza nelle indagini del sostituto procuratore Maurizio Agnello sulle rapine ai Monopoli di Stato. A febbraio, La Barbera si era presentato spontaneamente in questura, aveva capito di essere finito nelle pieghe dell’inchiesta: durante l’ interrogatorio, i poliziotti perquisirono la sua abitazione di via dell’Ermellino e vennero fuori armi, passamontagna, casacche e palette delle polizia, poi tanti cellulari e schede telefoniche. Ma quel giorno Fabio La Barbera riuscì a fuggire dalla questura e si diede alla latitanza. Da allora il giovane, che ha 28 anni, era ricercato con l’ accusa di detenzione illegale di armi. Su di lui pesa il sospetto di essere l’armiere della gang che ha rapinato i Monopoli. Fabio La Barbera è stato tradito dalla Pasqua ma anche dall’amore per la sua fidanzata. La caccia della polizia è stata soprattutto una caccia informatica, attraverso le schede telefoniche e i cellulari che il latitante cambiava in continuazione. Il vice questore Gioacchino Genchi, il consulente informatico della Procura di Palermo, ha esaminato migliaia di contatti prima di giungere alla pista giusta. La Barbera era molto prudente, alla sua fidanzata aveva affidato un cellulare con una scheda nuova di zecca. La ragazza avrebbe dovuto usarlo soltanto per le comunicazioni con lui. Per qualche tempo lo stratagemma ha messo davvero in difficoltà gli investigatori. I numeri di telefono di La Barbera sembravano essere scomparsi, i suoi cellulari spenti. Ma c’è sempre un errore a tradire. E questa volta lo ha commesso la fidanzata, forse stanca di una situazione fin troppo difficile da gestire per una ragazza “normale”. Qualche settimana fa, la giovane, che lavora come promoter per una società di servizi, è partita per Roma. Lì ha conosciuto un collega, ed avrebbe iniziato a frequentarlo anche fuori degli orari di lavoro. Tornata a Palermo, la polizia ha registrato numerose telefonate fra i due. Anche l’ inconsapevole amico è così finito sotto osservazione. Poi è arrivata la svolta: sul cellulare del ragazzo è apparso un sms della fidanzata di La Barbera, arrivava da un numero sconosciuto alla polizia. Era proprio quello utilizzato per i contatti con il latitante. è bastato tenerlo sotto controllo per risentire la voce del ricercato. La vicenda, conclusa felicemente per la polizia, non poteva che avere un risvolto sentimentale poco gradito per La Barbera. Appena arrivato in questura il pregiudicato ha chiesto agli agenti come avessero fatto a scoprirlo. Saputo dell’sms galeotto della sua fidanzata, non ha battuto ciglio, così almeno raccontano i poliziotti. Ha detto soltanto: «Grazie a voi evito un matrimonio, già fissato per ottobre, che sarebbe stato la mia rovina».
La ragazza, D.C. le sue iniziali, è stata denunciata per favoreggiamento. Retroscena sentimentale a parte, le indagini proseguono per scoprire il vero ruolo di Fabio La Barbera: i suoi cellulari sono risultati in contatto persino con alcuni malavitosi legati alla famiglia mafiosa di Corso dei Mille. Resta un giallo il ruolo svolto nelle rapine ai Monopoli.
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