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C’era chi architettava i piani con l’ausilio di basisti, chi soffiava le informazioni sulle indagini, chi rubava le auto, chi custodiva la refurtiva e chi la piazzava. Tonnellate di sigarette rubate ai depositi di stoccaggio dei Monopoli finivano nella rete delle tabaccherie della città. Una banda, una organizzazione di rapinatori dalla doppia vita gestiva il traffico. Che per dimensioni offusca il già esangue giro locale del contrabbando. Quattordici su 15 gli arrestati. Uno è latitante. La banda curava la vendita al dettaglio delle sigarette in tre rivendite ora sequestrate. Facevano capo ai fratelli Vinci, Salvatore, 40 anni, e Carmelo, detto Davide, 37 anni, titolari insieme con un terzo fratello, Massimo, indagato a piede libero solo per ricettazione di una carta di credito, anche dei ristoranti Villa Virginia, di via Nuova e Bobadilla, di via Empedocle Restivo. L’amministratore delegato del ristorante, Antonino Cavallino, 43 anni, era uno dei componenti della squadra per gli assalti. Gli altri erano Antonino Orlando, 26 anni, Costantino Bevilacqua, 55 anni, originario di Melfi, già ricercato per ricettazione, su ordine della magistratura di Roma, Domenico Lambetti, 54 anni, e Amedeo Pecoraro, 37 anni. Villa Virginia era anche un luogo di incontro del gruppo. Così come l’abitazione di uno dei Vinci dove abita anche un magistrato della Direzione distrettuale antimafia sotto scorta. Tra gli arrestati anche il pallanotista Lory Assanto, 42 anni, già in manette qualche mese fa perché coinvolto in un giro di auto rubate su cui ha indagato la procura di Padova. Scarcerato da 36 ore, era su uno dei mezzi d’appoggio per un colpo al deposito dei monopoli di via di Rudinì, mentre i due Vinci vigilavano con due ricetrasmittenti facendo la ronda su una Honda Goldwing da 20 mila euro. Mentre Giancarlo Mendola, 40 anni, era su una Thema rubata. Una lunga e minuziosa indagine dei poliziotti dell’ufficio prevenzione generale guidati da Rosa La Franca e coordinati dal pm Maurizio Agnello e una ponderosa consulenza tecnica dell’esperto informatico Gioacchino Genchi hanno permesso di contestare al gruppo tre rapine e la tentata rapina avvenuta tra giugno e novembre nei due depositi dei Monopoli di via di Rudinì e via Castellana Bandiera (28 giugno, 13 settembre, 24 settembre le rapine consumate, 13 novembre quella fallita). Colpi in serie, messi a segno con modalità identiche e in un breve lasso di tempo. Colpi uguali a quelli verificatisi anche negli anni scorsi, a partire dal 1999, sui quali ora si riprende a indagare. La fallita rapina è stata mandata a monte dai poliziotti che, ascoltando le conversazioni degli indagati, erano già a conoscenza dei dettagli del colpo e dei piani successivi.
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