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PALERMO – C’è una nuova misteriosa telefonata, intercettata l’11 maggio 2001 sull’utenza cellulare dell’ex assessore Udc Domenico Miceli. Ne ha parlato per la prima volta stamane in aula il consulente Gioacchino Genchi che ha effettuato anche una relazione su alcune intercettazioni telefoniche nel processo che vede Miceli imputato per concorso in associazione mafiosa.
La chiamata parte da un’utenza riservata intestata agli uffici del Ros di Monreale, ed è indirizzata al telefonino dell’ex assessore. Alla specifica domanda del Pm Nino Di Matteo, Genchi ha specificato: ”A chiamare non è stato Giorgio Riolo”. Riolo è l’ex maresciallo del Ros accusato di concorso in associazione mafiosa e imputato nel processo alle cosiddette ‘talpe’ della Dda. ”Risulta infatti da altre intercettazioni – ha aggiunto il consulente – che Riolo in quelle ore e in quel giorno si trovava altrove, negli uffici del Ros di Palermo”.
La nuova telefonata è inserita nella relazione consegnata solo ieri da Genchi ai pm del processo. ”Il dato nuovo ci è pervenuto all’interno di un tabulato che la Telecom ha inviato con estremo ritardo”, si è giustificato il consulente.
L’accusa ha chiesto di acquisire l’intercettazione al fascicolo processuale. La difesa si è riservata di controesaminare il teste su questo punto, quando avrà analizzato la relazione.
Miceli, però, alla fine dell’udienza, sdrammatizza: ”Riolo non c’entra nulla. Quella telefonata me la fece un mio amico, del Ros, una persona che mi è cara come un fratello”.
”Sapete – ha concluso caustico – io frequento tanti carabinieri e nessun mafioso”. (ANSA)
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