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MAZARA DEL VALLO (TRAPANI) – La ricerca della piccola Denise Pipitone, a otto giorni dalla scomparsa, passa adesso anche attraverso i tabulati telefonici dei familiari e di alcuni loro conoscenti. La procura della Repubblica di Marsala ha incaricato questa sera un consulente informatico, il vice questore della polizia di Stato, Gioacchino Genchi, di analizzare il traffico delle telefonate dei genitori e parenti della bambina. In questo modo si potrebbe risalire a contatti ”frequenti” di persone che la famiglia Pipitone potrebbe avere dimenticato di indicare agli inquirenti.
La decisione di coinvolgere nell’inchiesta anche il consulente è stata presa dopo l’interrogatorio fiume di ieri in procura. I genitori della bimba, Toni Pipitone e Piera Maggio, e i nonni materni, sono infatti rimasti per otto ore negli uffici della procura.
Alla riunione che si è svolta in serata a Marsala hanno preso parte, oltre al procuratore Silvio Sciuto, al sostituto Luigi Boccia e al vice questore Gioacchino Genchi, anche alcuni ufficiali dei carabinieri del Ros.
Intanto stamane gli investigatori sono tornati nella zona in cui abita la famiglia della piccola Denise. Le forze dell’ordine hanno controllato alcuni giardini privati che fino adesso non erano stati perquisiti, ascoltando anche altri vicini di casa.
Le indagini proseguono, ma ancora senza esito. Un elicottero della polizia ha sorvolato la zona, mentre gli inquirenti cercano di analizzare nel dettaglio le diverse ipotesi della scomparsa.
I magistrati avrebbero accertato che la bimba potrebbe essere scomparsa quasi davanti l’ingresso della palazzina in cui vive la zia di Denise, in via Giovanni Castagnola, che si trova a pochi metri di distanza dall’ingresso di via Domenico La Bruna: in pratica dietro l’isolato formato dallo stesso edificio in cui abita la famiglia Pipitone.
Davanti al portone in vetro e alluminio Denise è stata vista per l’ultima volta dalla zia Giacoma, sorella di Piera Maggio. La bimba inseguiva per gioco i due cuginetti che si sono infilati nella palazzina, chiudendole la porta in faccia. Da quel momento sono passati circa cinque minuti, il tempo intercorso fino a quando la nonna della bimba è uscita in strada a cercarla.
Cinque minuti che ieri i magistrati hanno cercato di ricostruire in procura attraverso la testimonianza dei genitori di Denise e dei due cuginetti che giocavano con lei. Il portavoce della famiglia, l’avvocato Giacomo Frazzitta, ricostruendo gli ultimi cinque minuti di Denise in via Castagnola, sostiene che ”la bimba era proprio davanti a casa o tutt’al più potrebbe aver appena svoltato l’angolo, ma non oltre qualche metro dal portone”.
Il legale smentisce che la zia di Denise abbia dichiarato agli investigatori di aver visto la nipote lontano da casa, ”anche perché – spiega – se così fosse stato la signora avrebbe provveduto a riportarla a casa”. La famiglia Pipitone è rimasta negli uffici della Procura, e alla fine il verbale di interrogatorio stilato dal procuratore di Marsala, Silvio Sciuto e dal pm, Luigi Boccia, è di sole tre pagine.
Questa mattina, intanto, le forze dell’ordine hanno perquisito anche un casolare abbandonato in contrada Serroni, dove sono state trovate tracce di riti satanici: disegni con croci, scritte blasfeme e altri ”segnali” di questo tipo. Una serie di accertamenti sono stati compiuti dalla polizia scientifica. Gli investigatori, pur non escludendo la pista legata al satanismo, non sembrano tuttavia privilegiarla. (ANSA)
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