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MAFIA: GENCHI, DELL’ UTRI CHIAMAVA PENTITI DA STUDIO PREVITI

Ansa - 4 febbraio 2002 - di Redazione

PALERMO – Il deputato di Forza Italia Marcello Dell’Utri per contattare i collaboratori di giustizia Cosimo Cirfeta e Giuseppe Chiofalo avrebbe utilizzato una delle utenze telefoniche dello studio legale di Cesare Previti. Lo ha detto in aula il vicequestore Gioacchino Genchi, deponendo al processo che si svolge a Palermo in cui è imputato Dell’Utri.

Il teste, che è consulente della Procura, ha ricostruito il traffico telefonico del periodo, compreso tra il 1997 ed il 1998, in cui, secondo l’accusa, il parlamentare di Forza Italia avrebbe progettato un piano per screditare i pentiti che avevano fatto dichiarazioni a suo carico.

Oltre all’utenza intestata a Previti, Dell’Utri si sarebbe servito, per chiamare Chiofalo e Cirfeta, di cellulari e apparecchi della Fininvest. Il consulente ha sottolineato che il politico avrebbe utilizzato diverse volte anche un cellulare intestato ad un novantenne di Roma. E proprio da questa utenza telefonica il 9 ottobre del 1997 Dell’Utri, secondo Genchi, avrebbe chiamato il magistrato Giuseppe Prinzivalli, allora sotto processo a Caltanissetta per concorso in associazione mafiosa, reato per cui è stato condannato a 10 anni. Il vice questore mette in relazione la telefonata fra i due con la deposizione fatta in aula quel giorno da Prinzivalli. Il magistrato, che si era difeso dalle dichiarazioni dei pentiti, aveva cercato di smentire quanto sostenuto da altri colleghi che lo avevano accusato di irregolarità.

Il processo, che si svolge davanti ai giudici della seconda sezione del tribunale presieduta da Leonardo Guarnotta, è stato rinviato a martedì 12 febbraio per la conclusione dell’esame di Genchi.

I collaboratori di giustizia Cosimo Cirfeta e Giuseppe Chiofalo sono stati accusati in concorso con Marcello Dell’Utri di calunnia nei confronti dei pentiti Francesco Di Carlo, Domenico Guglielmini e Francesco Onorato, testi d’accusa nel processo al senatore di Forza Italia.

La procura nel ’98 individuò un progetto per screditare i pentiti e secondo l’accusa era stato messo in atto da Dell’Utri con la complicità di Chiofalo e Cirfeta. Per questa vicenda è in corso un processo davanti ai giudici del tribunale di Palermo. (ANSA)