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Confidenti che depistano e talpe che informano. C'è un retroscena di contatti border line nell'indagine che ha portato in carcere i 14 esponenti della banda che assaltava i depositi di sigarette. Due poliziotti in servizio a Palermo avevano uno dei rapinatori arrestati tra i loro confidenti. Da lui avevano ricevuto soffiate importanti per scoprire carichi di sigarette rubati nei magazzini privati in cui vengono stoccate le «bionde». Nel frattempo, però, altri poliziotti indagavano sull'intera organizzazione capeggiata dai fratelli Carmelo e Salvatore Vinci, contitolari di tre tabaccherie sequestrate e dei ristoranti…
C'era chi architettava i piani con l'ausilio di basisti, chi soffiava le informazioni sulle indagini, chi rubava le auto, chi custodiva la refurtiva e chi la piazzava. Tonnellate di sigarette rubate ai depositi di stoccaggio dei Monopoli finivano nella rete delle tabaccherie della città. Una banda, una organizzazione di rapinatori dalla doppia vita gestiva il traffico. Che per dimensioni offusca il già esangue giro locale del contrabbando. Quattordici su 15 gli arrestati. Uno è latitante. La banda curava la vendita al dettaglio delle sigarette in tre rivendite ora sequestrate. Facevano…
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