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Nei guai per un Haring, assolto mercante d’arte

SCHIAFFO ALLA PROCURA Al processo d’Appello. Per l’accusa riciclava i soldi della droga. Ma le chat in mano ai pm non erano le sue

il Giornale - 13 settembre 2024 - di Felice Manti

  Da esperto d’arte a narcotrafficante col pallino del riciclaggio il passo è breve. Dopo la condanna a cinque anni in primo grado, Simone Andreini (difeso da Gioacchino Genchi e Leonardo Bitti) è stato assolto dal reato continuato di riciclaggio «perché il fatto non sussiste», con restituzione integrale delle somme sequestrate. La Procura di Milano prende un sonoro schiaffone dal collegio della Quinta Sezione della Corte di Appello di Milano presieduto da Roberto Arnaldi, in uno dei filoni del processo Arkan su un traffico di droga tra l’Italia e l’Olanda.…

Chat di Sky ECC, assolto Simone Andreini

La Valle dei Templi - 12 settembre 2024 - di Redazione

Non hanno retto le chat di Sky ECC per Simone Andreini Assolto da ogni accusa “perché il fatto non sussiste” dalla Quinta Sezione della Corte di Appello di Milano Con la sentenza pronunciata oggi, la quinta sezione della Corte di Appello di Milano, in riforma della sentenza di condanna a 5 anni di reclusione del Tribunale di Milano per il reato continuato di riciclaggio, ha assolto Simone Andreini da ogni accusa “perché il fatto non sussiste”. Con la sentenza di appello è stata anche revocata la misura dell’interdizione dai pubblici…

Riciclaggio, la corte d’Appello di Milano assolve un presunto complice di Andrea Deiana: “Il fatto non sussiste”

il Fatto Quotidiano - 12 febbraio 2024 - di F. Q.

  Non c’è la prova che fosse lui l’utilizzatore unico del profilo di Sky Ecc, l’applicazione di messaggistica criptata. Anche per questo motivo la Corte d’Appello di Milano ha assolto Simone Andreini perché il fatto non sussiste. L’accusa era di riciclaggio e in primo grado aveva portato a una condanna a cinque anni. Andreini era accusato di far parte di una rete di narcotrafficanti che era guidata, sempre secondo i pm, da Andrea Deiana. Secondo le contestazioni degli investigatori questa rete di narcos aveva trovato il modo di “pulire i soldi” del traffico di droga…

Catturato in Messico il broker del narcotraffico Andrea Deiana, la Polizia gli sequestra anche un’opera di Banksy con cui si pagava la latitanza

Per sostenersi aveva venduto una litografia autorizzata dell’opera «Il lanciatore di fiori»

La Stampa - 15 gennaio 2024 - di Andrea Siravo

Faceva la bella vita in Messico convinto di essere al sicuro dal mandato d’arresto della Procura di Milano che lo accusava di essere al vertice di un gruppo internazionale di narcotrafficanti. Nei giorni scorsi Andrea Deiana, quarantaduenne di Terracina, è stato catturato ed estradato in Italia con un volo da Città del Messico. Per sostenere la sua latitanza Deiana avrebbe utilizzato non solo i proventi del narcotraffico, ma anche quelli derivati dalla vendita di una litografia autorizzata dell’opera «Il lanciatore di fiori» di Banksy. Una riproduzione del murale realizzato dall'ignoto…