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Sono ritornato a esercitare la professione di Avvocato

Finalmente sono in pensione dalla Polizia di Stato

Comunicato stampa - 26/10/2016 - di Gioacchino Genchi

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Cari amici.

Nei giorni scorsi l’Ordine degli Avvocati di Roma ha deliberato la mia reiscrizione all’Albo ed è ora mia intenzione proseguire a tempo pieno la professione forense nella specialità penale, cui ho già dedicato con entusiasmo i miei anni giovanili e gli anni dal 2011 al 2015 di assenza dalla Polizia di Stato.

Avrò, in tal modo, l’occasione di mettere a frutto l’esperienza professionale maturata in tanti anni, prima come avvocato e poi come funzionario di polizia e consulente dell’Autorià giudiziaria nel settore informatico, telematico e delle telecomunicazioni.

L’attuale contenzioso penale è caratterizzato da una costante: non c’è indagine o processo in cui non ci si imbatta nelle tracce elettroniche di un contatto telefonico, di una chat, di una connessione telematica, di un’immagine o di un filmato.

I computer, i cellulari e gli smartphone, con le loro permanenti connessioni ad internet, forniscono i più importanti spunti per l’accertamento dei fatti e la realizzazione della piattaforma probatoria, segnatamente di quella indiziaria: una corretta analisi dei dati che contribuiscono alla formazione della c.d. “prova elettronica”, impone, pertanto, ai difensori, agli inquirenti e ai giudici una nuova ed elevata professionalità, necessaria per scongiurare errori ed evitare conseguenze devastanti per indagati e imputati innocenti.

E’ proprio in tale ambito che è mio intendimento fornire un contributo professionale alla difesa di quanti spesso si trovano ingiustamente indagati, imputati o condannati per errate valutazioni di intercettazioni telefoniche e ambientali, tabulati delle comunicazioni, contatti telefonici, localizzazioni, video riprese e dati elettronici di eterogenea natura.

In questo modo, nella riacquistata veste di avvocato, spero di contribuire ancora all’affermazione della “Giustizia” e della “Verità”, per le quali mi sono sempre battuto con coraggio e determinazione, anche a costo delle gravi conseguenze che tutti voi conoscete e per le quali ho patito indicibili umiliazioni.
Alla fine, l’innocenza e la correttezza del mio operato hanno prevalso su chi ha tentato di ‘macchiare’ la mia dignità.

Oggi sento il dovere di ringraziare in primo luogo i miei familiari, e in particolare mia moglie i miei figli, che unitamente alle tante, tantissime persone perbene che nonostante le avversità mi sono stati vicini in questi anni, confermandomi la loro commovente amicizia e stima.

Ad esse ho il dovere di tributare riconoscenza con un rinnovato impegno nel settore giudiziario, contribuendo come avvocato all’affermazione del diritto di difesa, che rappresenta per qualunque indagato o imputato uno dei cardini fondamentali del “giusto processo”, affinché possa affermarsi una “giustizia giusta”, secondo il dettato della Costituzione, alla quale non ho mai rinnegato, nei diversi ruoli ricoperti, l’antico giuramento di fedeltà e al cui rispetto ho costantemente informato la mia condotta di vita.

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