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Misteri misteri: “Non sono uno spione”

E’ l’uomo chiave del caso De Magistris. Lo accusano di avere intercettato 007 e politici, tra cui Mastella. E di avere un archivio illegale con 600 mila “voci”. Ma lui dice: «È un pretesto per nascondere i veri abusi»

Oggi - 16 dicembre 2008 - di Edoardo Montolli

Di seguito l’intervista rilasciata da Gioacchino Genchi al settimanale Oggi. Qui il testo in pdf.    Milano, dicembre La voce stanca, ma tagliente, del superconsulente informatico arriva di notte da un telefono sulla Salerno-Reggio Calabria. Lui sta tornando a Palermo, dove vive. «Scusi l’ora, ma ho avuto da fare con il processo sull’omicidio del capomafia di Siderno». Gioacchino Genchi, 48 anni, è l’uomo-chiave di Why Not?, l’inchiesta dell’ex pm Luigi De Magistris che ha causato in questi giorni sequestri e controsequestri degli incartamenti tra magistrati e il conseguente trasferimento di procuratori e pubblici ministeri. Mai successo prima. Salerno che accusa Catanzaro di…

Genchi: dall’ufficio dei Servizi telefonate a Cuffaro

«Talpe in Procura». Depone il consulente dei pm. La difesa: fatti irrilevanti per il processo

Giornale di Sicilia - 23 novembre 2005 - di Riccardo Arena

PALERMO. Il presidente della Regione usava tanti telefonini; uno era intestato all’attuale pentito FrancescoCampanella (l’uomo che fece timbrare una carta d’identità per Bernardo Provenzano) e su quell’apparecchio Totò Cuffaro riceveva telefonate da un ufficio super-riservato dei Servizi segreti, che avevano una sede a Palermo, via Notarbartolo 4: i contatti sono 54 complessivamente, in un arco di tempo che va dal novembre 2001 alla primavera del 2003. Però in vent’anni di indagini antimafia il consulente della Procura, Gioacchino Genchi, dice di non essersi «mai imbattuto in numeri riferibili a Cuffaro», cioè…

Nelle telefonate del governatore il mistero della scheda fantasma

Al processo Miceli la deposizione del consulente informatico della Procura Gioacchino Genchi

Repubblica - 23 giugno 2005 - di Alessandra Ziniti

Una miriade di utenze telefoniche, da quella "segreta" intestata ad un uomo vicino alla famiglia mafiosa di Villabate e usata in 29 cellulari diversi, a quella "privata" chiamata più volte, e soprattutto nei periodi caldi, da una delle gole profonde che passavano notizie riservate sulle indagini della Dda di Palermo. La consulenza depositata due giorni fa dall'esperto informatico della Procura Gioacchino Genchi rivela nuove spine nel fianco del presidente della Regione, mettendo a nudo i suoi numerosi e "pericolosi" contatti con quelli che, nel frattempo, sono diventati i coimputati di…

MAFIA: PROCESSO MICELI; SALTA FUORI NUOVA TELEFONATA DAL ROS

Ansa - 22 giugno 2005 - di Sandra Rizza

PALERMO - C'è una nuova misteriosa telefonata, intercettata l'11 maggio 2001 sull'utenza cellulare dell'ex assessore Udc Domenico Miceli. Ne ha parlato per la prima volta stamane in aula il consulente Gioacchino Genchi che ha effettuato anche una relazione su alcune intercettazioni telefoniche nel processo che vede Miceli imputato per concorso in associazione mafiosa. La chiamata parte da un'utenza riservata intestata agli uffici del Ros di Monreale, ed è indirizzata al telefonino dell'ex assessore. Alla specifica domanda del Pm Nino Di Matteo, Genchi ha specificato: ''A chiamare non è stato Giorgio…

La pista americana

Quanti misteri restano nelle indagini sulle stragi di mafia del 1992-93: il biennio in cui è nata la nuova mafia, ma anche la nuova politica. Allora la parola-chiave era: trattativa. Tra gli uomini di Cosa nostra e lo Stato. E oggi?

Diario - 22 ottobre 2004 - di Gianni Barbacetto - Salvo Palazzolo

C’è una nuova «pista americana» nelle indagini sulle stragi di mafia del1992-93. Una traccia che parte dalla Sicilia e arriva negli Stati Uniti, attraverso un’inedita trattativa. Ed è l’ennesimo enigma che si aggiunge ai già numerosi misteri accumulati, in dodici anni d’indagini e processi, a proposito del biennio cruciale della storia italiana recente, quello in cui nasce la «seconda Repubblica». L’ultimo tassello di questa nuova «pista americana» lo mette Paolo Bellini, un fascista che, dopo essere uscito dalla storia dell’eversione di destra degli anni Settanta, è entrato in quella dei rapporti tra la mafia e gli…