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“A Caltanissetta è stata scritta una prima pagina di Giustizia. Mancano all’appello i protettori eccellenti. Imperdonabile la mancata costituzione di parte civile del Ministero dell’Interno”. Così, Gioacchino Genchi, ex vicequestore aggiunto oggi avvocato, commenta la sentenza Montante. Ieri sera l’ex presidente degli industriali siciliani è stato condannato a 14 anni per corruzione. Genchi era tra le parti civili per le quali, ieri sera, il Gup Grazia Luparello nel dispositivo di sentenza del processo Montante ha disposto anche il risarcimento, compresa la Regione Siciliana per 5.000 euro. La stessa cifra, a ciascuno, è stata riconosciuta a Graziella Lombardo, Attilio Bolzoni, Gioacchino Genchi, Salvatore Petrotto, Antonino Grippaldi, Gaetano Rabbito, Vladimiro Crisafulli, Pasquale Carlo Tornatore, Marco Benanti, Monica Marino, Fabio Marino, Gildo Matera, Umberto Cortese, e Vincenzo Basso. Un risarcimento di 15mila euro ciascuno è stato riconosciuto a Gianpiero Casagni, Nicolò Marino e Pietro Di Vincenzo. Risarcimento da 10mila euro per Alfonso Maria Cicero e 30mila euro per l’Ordine dei giornalisti di Sicilia e la Camera di commercio di Caltanissetta. Il risarcimento più alto è stato riconosciuto al Comune di Caltanissetta: 70mila euro.
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