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Un nuovo magistrato per coordinare le indagini sulle stragi del ’92. Si tratta di Gianfranco Donadio, che potrebbe essere «applicato» nei prossimi giorni alla Procura di Caltanissetta. Attualmente fa parte del pool «Servizio stragi» istituito nei mesi scorsi dal procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Vigna.
Donadio prenderebbe il posto di Francesco Paolo Giordano, il procuratore aggiunto applicato alla Procura generale di Catania, «alla guida» delle indagini sulle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Un posto, quello di procuratore «aggiunto » a Caltanissetta, che però, resterà vacante sino a quando Francesco Paolo Giordano non sarà trasferito alla Dna (Direzione nazionale antimafia), fino ad allora resterà inserito nell’organico della Procura di Caltanissetta, anche se di fatto non c’è più. Con la sua applicazione a Catania è venuto a mancare il magistrato che segue direttamente le indagini sulle stragi del ’92 e per questo motivo dovrebbe esserci l’applicazione di Gianfranco Donadio. Quest’ultimo, assieme ai colleghi Gianni Melillo e Roberto Alfonso nel pool «Servizio stragi» ha finora svolto un lavoro certosino, di rilettura di tutti gli atti che riguardano le stragi, per tentare di trovare nuovi filoni di indagine. Con l’«applicazione» a Caltanissetta Gianfranco Donadio (quindi già conoscitore della situazione) dovrebbe coordinare le due indagini delegate agli agenti della Dia nissena: una sul filone «servizi segreti» in merito alle dichiarazioni fatte dal vicequestore Gioacchino Genchi, il quale parlò di contatti telefonici tra mafiosi e agenti segreti; e l’altro in merito alle confessioni di Antonino Giuffrè, il «pentito» di Caccamo, il quale ha affermato che vi fu una sorta di sondaggio tra gli imprenditori vicini a Cosa nostra per valutare se era controproducente la stagione stragista che la commissione di Cosa nostra aveva deliberato di attuare.
Sulle stragi di Capaci e di via D’Amelio saranno prossimamente ascoltati due collaboratori di giustizia di «peso»: Giovanni Brusca e Salvatore Cancemi. Lo ha deciso la Corte di Assise di Appello di Catania, dove si sta svolgendo il processo, che ha programmato per il 23 e 24 gennaio una trasferta a Firenze per ascoltare i due pentiti. Nell’ambito della stessa trasferta fiorentina i giudici hanno deciso che vi sarà un confronto fra Salvatore Cancemi e il boss Pippo Calò.
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