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CALTANISSETTA – “Gioacchino Genchi mi ha sempre espresso l’opinione che Scarantino fosse farlocco, dicendo che per questo aveva abbandonato il gruppo Falcone-Borsellino, non condividendo più le strategie di indagine sulla strage di via D’Amelio. Nel corso degli anni ho parlato più volte con Genchi del depistaggio, ma esprimendo solo mie valutazioni personali non ancorate a fatti concreti e non ho mai ricevuto confidenze da poliziotti appartenenti al gruppo Falcone-Borsellino né sulla strage di via D’Amelio né sulla gestione di Scarantino”. Sono dichiarazioni del poliziotto Bartolo Iuppa durante l’interrogatorio sostenuto nei giorni scorsi davanti ai magistrati di Caltanissetta.
“Una volta – ha aggiunto – ero a cena a casa di Borsellino e si parlò di Bruno Contrada. Il figlio del magistrato, Manfredi, mi chiese come lo conoscessi e aggiunse che si trattava di uno pericolosissimo”.
Gioacchino Genchi, nel corso dell’interrogatorio reso ai magistrati di Caltanissetta, ha confermato di non avere ricevuto confidenze da Iuppa su eventuali depistaggi. A sostenere il contrario è il magistrato Domenico Gozzo in una relazione di servizio scritta dopo una conversazione con Genchi il 27 maggio scorso al palazzo di giustizia di Palermo. (ANSA)
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